Memories

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view post Posted on 4/7/2012, 21:31
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Suza 2 - la vendetta in gonnella anche se la gonna non la mette mai

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Io ballo sola

L'alba illumina il nuovo giorno e come ogni mattina seguo il rituale quotidiano che la routine mi insegna, ma oggi, nei piccoli gesti, c'è un qualcosa di diverso, mi sento a disagio, la sensazione di un malevolo presagio.
Errare per le lande di diversi paesi, fare proprie le altrui conoscenze, questo sin da piccola il mio obiettivo, ero perennemente affamata di conoscenza, insazabile il mio appetito e le biblioteche sono il mio ristorante preferito, l'inebriante profumo di antichi tomi riportanti i segni di secoli di vita, firme di grandi maestri che si sfidavano a coldi di penna: molto era scritto e molto altro sarebbe stato impresso sulla carta.
Quando la mia mente non era occupata ad apprendere, viaggiava e con lei il mio corpo, leggere di luoghi esotici e meraviglie naturali aveva sempre nutrito il mio desiderio di vederli dal vivo e così con l'aiuto di quello che raccimolavo lavorando occasionalmente riuscivo ad inseguire i miei sogni, ma non a realizzarli.
Da qualche giorno attraversavo il paese del fuoco, non era tra i più suggestivi, ma lo preferivo per la pace e la tranquillità delle sue foreste, la notte precedente avevo trovato una minuscola radura vicina ad un limpido corso che giocava con le rocce sì da formare delle piccole cascatelle, il rumore dell'acqua scrosciante cullava il sonno e dolce era il risveglio baciata dai primi raggi del sole.
Quel luogo aveva catturato i miei sensi e chiudendo gli occhi sentivo di potermi fondere con l'ambiente: mi sentivo aria, che fresca si intrufola tra le fronde; mi sentivo terra, che calda accoglie la vita; mi sentivo fuoco, ardente di energia e mi sentivo acqua, che tranquilla scorre verso il mare.

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Mi sentivo in pace e un po' sola a dire la verità, non avevo nostalgia di casa, anche perchè non ne avevo una cui fare ritorno, invidiavo le persone che avevano forti legami tra loro, ma...

Ma che cos'è questa desolazione?!

Scossi la testa come per cancellare ogni pensiero che avevo in testa, sdraiata sul prato umido guardavo il cielo che era terso e di un colore azzurro talmente instenso che toglieva il fiato.
Mi addormentai.
Al mio risveglio il sole aveva quasi raggiunto l'apice, era tempo per me di incamminarmi, raccolsi i miei averi e mi diressi verso il mare costeggiando il torrentello, non arrivai ad una spiaggia; poco dopo il limitare della foresta la terra spariva cadendo a strapiompo sul mare, l'altezza era notevole e un po' mi infastidiva, il forte profumo di salsedine mi accolse e da lontano gli spruzzi delle onde cercavano inutilmente di raggiungere altezze sempre maggiori.

Il mare è davvero vasto...

In lontananza, verso l'orizzonte si scorgevano delle navi, che fossero pirati?
Ultimamente si era sparsa notizia che avessero ricominciato le loro attività, ma le informazioni erano scarse e poco attendibili, tutti speravano solo di non incontrarli mai dal vivo.

La vita per mari deve essere affascinante...

Così fantasticando sulla vita altrui ritornai sui miei passi, lasciandomi indirizzare dai miei piedi.

...

La verità è che io ballo sola, perchè ho timore di ricevere un invito.

 
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view post Posted on 24/7/2012, 22:13
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Suza 2 - la vendetta in gonnella anche se la gonna non la mette mai

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Giorni passati
I giorni passati al fianco dei miei genitori sono ancora vividi nei miei ricordi, non mi allontanai da loro perchè fossero dei cattivi genitori, mi allontanai poichè da loro non avevo più nulla da imparare.
Ricordo quando la sera mio padre iniziava a raccontare dei suoi viaggi ed io lo ascoltavo rapita, immaginando me stessa nei luoghi da lui descritti, adoravo anche pettinare i lunghi e morbidi capelli di mia madre, potevo passare le mie serate pettinandola e lei nel frattempo cantava mostrandomi il suo dolcissimo sorriso.
Spesso mi mancano questi e tanti altri momenti di vita famigliare, non rimpiango la scelta che ho fatto, avrei perso tanto se non avessi scelto di prendere la mia strada, è solo che a volte mi manca non sentire la voce soave di mia mamma o la risata frizzante si papà.
Avevo all'incirca 13 anni quando chiesi loro di poter perseguire il mio sogno e se dapprima si dimostrarono restii a lasciarmi andare, in fondo ero pur sempre la loro bambina, ma poi credo che videro nei miei occhi il loro stesso fuoco, quella fiamma che li aveva portati a lasciare a loro volta le proprie famiglie e a scoprire il mondo, un braciere che si alimentava con la curiosità, inesauribile fonte di apprendimento.
Li lasciai un'anno dopo, quando erano sicuri che fossi autonoma, quando furono certi che mi sarei difesa dai pericoli in cui avrei potuto incorrere durante il mio cammino e così una mattina soleggiata di primavera le nostre strade si divisero, certa però che di tanto in tanto si sarebbero di nuovo incontrate.
Ricordo ancora quale strana sensazione mi sembrò percorrere da sola quelle strade che prima avevo sempre intrapreso con la mia famiglia, era un misto di paura, agitazione, eccitazione, sentivo il bisogno di correre, di urlare, di ballare per strada, mi sembravano gli unici modi per esternizzare quella strana mescolanza di emozioni che mi cingeva lo stomaco; tuttavia non feci nulla di tutto questo, mi limitai a sorridere tra me e me e fotografare con gli occhi tutto ciò che mi circondava, i miei primi passi da sola, ancora li ricordo come una grande conquista.

Mi guardai indietro e vidi le mie orme lasciate sulla spiaggia, ne avevo fatta di strada da quel giorno, tuttavia cerco sempre di non dimenticare le emozioni che provai, perchè credo che il bello del mondo lo puoi vedere solo se riesci a sorprenderti anche per le piccole cose.
Sentire la sabbia sotto i piedi, sedersi in riva al mare coccolata dal vento e dalla salsedine, il sole che scalda, sin troppo, la mia pelle e poi tuffarsi in acqua, immergersi ed addentrarsi in un mondo leggero ed ovattato, popolato da creature splendide e mostruose.
Riafforare, essere accolti dalla brezza e poi lasciarsi andare, cullati dalle onde ammirando il cielo che si incendia, un altro giorno sta per finire, un altro ricordo che viene posto nel suo cassetto.

 
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