Dove Mi Portò La Curiosità

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†DeStRo†
view post Posted on 8/7/2012, 16:01




CITAZIONE
Può la gioia del viaggiare di nascosto con le persone che più si ammirano, essere oscurata da quegli atroci dolori?
Solo il piccolo e ingenuo guerriero può saperlo, così come solo egli può descrivere i tumultuosi cambiamenti che stanno avvenendo in lui, potenti e dolorosi cambiamenti che lo costringono al sonno.
Così, mentre egli perde i sensi, le carovane dei fieri e valorosi guerrieri proseguono lungo il loro cammino, trasciando, senza saperlo, uno stolto quanto indesiderato ospite.

Quando recupera i sensi, seppur le carovane si fossero fermate, è come se l'angusto spazio attorno a lui girasse così forte da non potersi mai più fermare. Quando finalmente ciò accade un urlo straziante tuona all'interno della sua mente, come un martello che batte il caldo ferro.
Timidamente caccia fuori gli occhi, vedendo con grande stupore un'ombra ammazzare l'ultimo dei tanto stimati guerrieri, per poi comicniare a curiosare frenetica all'interno delle carovane.

Manca poco... poi troverà il marmocchio.

~•~

Bene caro, cominciamo subito.
La traccia è semplice, siamo arrivati poco prima della conclusione del tuo bg. Tu hai appena mangiato il frutto hie hie e sei svenuto nelal carovana. Quando ti svegli assisti alla lotta di uno strano uomo contro l'ultimo sopravvissuto dei guerrieri. Quando muore, l'uomo comincia a rovistarenelle carovane.
A te la scelta. Puoi farti scovare o descrivere una fuga all'interno di una foresta a te sconosciuta.

 
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B l a c k `
view post Posted on 10/7/2012, 00:37




» Le deliziose avventure di Grifis e quel che dopo avvenne

Una piccola sagoma si spostava in uno scenario totalmente oscuro, come se qualcosa di tremendamente mostruoso la stesse inseguendo e rincorrendo, ed essa fuggiva e correva. La corsa era scoordinata, ma sufficientemente veloce per permetterle una sicura distanza da ciò che lo inseguiva. Lamenti e mugolii tristi echeggiavano in quella dimensione formata da sola oscurità, priva di sfondo, priva di materia. Erano in tanti, fastidiosissimi, ma non malvagi. Al giovanotto tuttavia non piacevano affatto, e correva per sfuggirgli il prima possibile. Pressava le mani alle orecchie nel disperato tentativo di fermare quei lamenti ma nulla tacque.

- Siamo noi Grifis, portaci con te! Perchè ci hai lasciati qui soli, siamo tuoi amici, ti seguiamo! -

- Noo, non posso, non posso portarvi con me, non posso, voi non siete come me andate via! VIA! -


La voce del giovane Grifis rimbombava molto lamentosa anch'essa come gli angosciosi echi. Eppure la corsa non si arrestava e l' oscurità nemmeno. D' un tratto si vide la strada davanti sbarrata da altre figure, ragazzini della sua età, con volti sorridenti ma pervasi da una sinistra aria morta. Lo invitarono ancora una volta a fermarsi e a sentir i loro lamenti.

- Così ci ferisci, Grifis, ci fai sentire morti, ti prego, portaci con te, facci vivere con te -

Le ultime due parole rimbombarono per molto tempo dentro la sua testa mischiandosi con i lamenti degli altri e un rumore sordo di metallo cominciò ad affiorare da lontano, un suono che via via andava crescendo e crescendo finché non esplose in un stridio di metalli e i suoi occhi celesti si spalancarono ritrovando la luce della realtà.

Vide il suo corpo inerme steso su delle travi coperto da un tendone d' un bianco assai chiaro. Adesso cominciava a ricordare ciò che era accaduto e tutto nella sua mente tornò al suo posto. Si accorse che stava sudando in modo anomalo e cominciava ad aver un terribile caldo. Le gocce rigarono il suo liscio volto, i capelli argento e lunghi erano appiccicati sulle spalle. Riconobbe la disposizione di ogni oggetto che si trovava sul carro la prima volta, e la ritrovò invariata. Lo scrigno contenente il frutto che aveva mangiato era rovesciato ai suoi piedi. Si alzò in piedi e seppe subito cosa fare: uscire di lì. Sapeva dentro di sè che una nuova avventura era in serbo per lui, e sapeva che da quel giorno sarebbe stato un susseguirsi di eventi, sì... era cominciata la nuova vita. Improvvisamente il rumore metallico che lo aveva svegliato si ripetè e un urlo di sofferenza squarciò il silenzio. L' ombra riflessa sul tendone del carro gli mostrò cosa stava succedendo all' esterno, una figura alta di un uomo che giustiziava brutalmente una sagoma di ugual dimensione. Che la sua "scorta" fosse incappata in un'imboscata? Non lo sapeva ancora, ma una cosa era certa, doveva fuggire di lì e al più presto. Aprì timidamente le tende e ne fu fuori in un attimo. Davanti ai suoi occhi la disfatta totale; decine di corpi erano a terra con le vesti bianche squarciate e pregne di sangue, molti carretti rovesciati a terra in preda alle fiamme che illuminavano quella notte nera. Chi aveva potuto fare tutto quel disastro? Il suo cuore cominciò a tamburellare freneticamente mentre i celesti occhi ruotavano in cerca di risposte alle sue domande. Scaltro e quatto avanzò strisciando tra i corpi dei Kushan, mentre la sagoma tremolante dell' uomo rovistava tra elmi e resti dei corpi, forse in cerca di qualcosa. Non gli importava, l' unica cosa che doveva fare in quel momento era fuggire da quell' inferno, il più lontano possibile. Una misteriosa aura avvolgeva il suo corpo, si sentiva con molte energie sebbene fosse attaccato da una sensazione di calore atroce e fastidiosamente costante. Possiamo dire che era tutto il contrario di quando perse i sensi, il gelo e la debolezza erano tutti fattori ormai remoti. Strisciava cercando di raggiungere il limite della radura nella quale era stata devastata la carovana. Il suolo era umidiccio con resti di nevischio, e il fumo dell' incendio aveva avvolto quella piccola radura creando una leggera nebbiolina e un forte olezzo di bruciato. Ormai era fatta; si aggrappò al tronco del primo albero che dava inizio all' immensa foresta e si alzò in piedi mentre il sudore arrivò a colare persino sui piedi nudi. Cominciò a muoversi con agilità spingendosi nel cuore dell' oscura foresta quando un ultimo cadavere, forse strisciato fin lì agoniante, gli sbarrò la strada. Pareva essere messo lì apposta; un' elsa grossolanamente decorata era stretta dalla mano scura del cadavere Kushan e da essa spiccava una lucente lama che pareva proprio di buona fattura. Disarmò il cadavere privandolo anche del fodero e, legandoselo alla vita, vi infilò il cimelio ritrovato. Non era un abile spadaccino, tuttavia ci sapeva fare, da sempre lo avevano appassionato le spade e con i suoi amici spesso entrava in competizione nel gioco, uscendone sempre vincitore... già... i suoi vecchi amici. Avanzò ancora per l' umida e nera foresta, mentre la sua mente continuava a vagare nei ricordi remoti, ricordi che ormai dovevano rimanere tali, niente lo avrebbe riportato indietro. Ormai non gli interessava più nulla nè del suo passato nè tanto meno dei suoi nuovi "amici" Kushan. Tutto ciò che voleva era andare avanti.

Stato: Accaldato, ma in piene forze
Chakra: 10/10
Arma: Spada

Note: Visto che non hai specificato ho descritto da me lo scenario (è notte e dovremmo trovarci poco fuori da Kiri o giù di lì, c'è giusto un po' di nevischio che va sciogliendosi) spero che non sia un problema ^^. In realtà non fa poi tanto caldo, io lo sento in quanto, avendo mangiato l' Hie, mi danno fastidio - almeno all' inizio - le temperature "normali". E per finire volevo avvisarti di aver deciso di ritrovare ora la spada che ho in scheda.
 
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†DeStRo†
view post Posted on 10/7/2012, 09:58




CITAZIONE
Spesso un guerriero si trova in situazioni scomode oppure cade in incresciosi errori. La stessa cosa accade a te.
Te la svigni silenziosamente lontano da quell'ignaro pericolo quando, d'improvviso, cadi rovinosamente inciampando su una radice ben celata dalla neve.

Probabilmente ti ha sentito...No! Sicuramente ti ha sentito poichè avverti i pesanti passi della figura affondare pesantemente sulla neve.

~•~

Nulla da dire. Post ottimo per quanto mi riguarda. Scorre fluido, non paiono esserci errori di distrazione o altro, quindi ok. Per quanto mi riguarda la neve e la notte, anche qui nulla da dire, hai solo sfruttato il mio vuoto narrativo.

Bene, quello che voglio ora è una fuga. Non sai da chi fuggi ma devi farlo. Scappa nella foresta e rintanati in qualcosa che possa sembrarti sicuro (una classica caverna, una città fantasma... insomma inventa). Non mi interessa la lunghezza del post, quanto capire cosa prova il tuo pg nel sentirsi braccato.

 
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B l a c k `
view post Posted on 10/7/2012, 15:24




» Le deliziose avventure di Grifis e quel che dopo avvenne

Il sottile ma denso strato di neve che copriva il suolo terroso celava con finezza i suoni generati dai passi scaltri e rapidi di Grifis, donandogli una maggiore sicurezza nella fuga. I tronchi spessi lisciavano il suo corpo in corsa mentre avvertiva la fauna locale diradarsi al suo passaggio. Sebbene i suoi piedi fossero immersi costantemente nel nevischio la sensazione di caldo risultava ancora opprimente e più correva più sudava. La spada rubata tintinnava leggermente strusciando sulla coscia destra ad ogni falcata. Era notte fonda ormai, doveva aver dormito per un paio d' ore, non di più e, sebbene la foresta fosse fittamente coperta da ogni fonte di luce, essa sembrava essere illuminata in qualche modo. Sicuramente era la neve che con il suo candidore rifletteva quella poca luce che penetrava, donando alla foresta quell' aria un po' spettrale forse, ma sufficientemente luminosa per vedere dove metteva i piedi. La presenza dell' uomo che aveva sterminato la carovana era ormai cosa lontana e il suo animo man mano acquisiva più calma. Rallentò leggermente il passo ammorbidendo le gambe quando il suo piede fu inchiodato da una spessa radice che fuoriusciva dal terreno in modo quasi innaturale. La gamba fu frenata e il corpo proiettato nella corsa piombò sul terreno rotolando per qualche metro. Sollevò molta della neve insieme a del terriccio scuro e per un attimo le sue orecchie poterono udire il silenzio tetro della foresta mentre il suo corpo giaceva a terra. Si voltò un attimo indietro e un suono di passi accelerati resero nuovamente inquieto l' animo del giovane. Non c'erano dubbi, qualcuno lo stava seguendo, qualcuno che ora aveva accorciato tremendamente le distanze grazie ad una stupida radice e Grifis lo sapeva, quasi sicuramente si trattava dell' uomo che aveva eseguito l' imboscata. Chi potesse essere e cosa potesse volere dal giovane Grifis erano quesiti privi di risposta. Capì dunque che non c'era più tempo per starsene lì inermi a scrutare e ad origliare l' oscurità e con uno scatto si risollevò in piedi. Scrollò il terriccio misto neve che si era depositato sulle sue vesti e riprese la corsa. La sua mente correva come le sue gambe in quel momento e realizzò in un istante che era inutile scappare all' infinito. L' uomo era sicuramente più grande e, avendo decimato una scorta, sicuramente più abile e atto al combattimento. L' unico suo elemento a favore era l' agilità e l' intelletto. Si accorse che man mano che avanzava la foresta si sfoltiva e gli alberi erano sempre di meno e sempre più distanti tra di loro, finché essa, finalmente, terminò sfociando in un enorme lago. La luna splendeva piena ed alta nel cielo nero specchiandosi in quel lago insolito che ora sbarrava la strada al giovane fuggitivo. La foresta dunque terminava in quel bacino naturale e al di là di esso si ergeva quello che sembrava essere un borgo stile medievale. Sì, doveva farlo, doveva superare quell' ostacolo e rifuggiarsi in uno di quegli edifici, era l' unica possibilità che aveva per seminare definitivamente quel nemico. Già, eppure il lago si distendeva per decine di metri davanti a lui e pensare di raggiungere la riva opposta a nuoto era utopia: per l' appunto Grifis non era mai stato un abile nuotatore, anzi, a dirla tutta non sapeva neanche stare a mollo in acqua, figuriamoci se avesse potuto minimamente sperare di superare quel lago che lo sperava dalla salvezza. Cadde in ginocchio sulla riva con totale disperazione nella speranza che qualcosa o qualcuno accorresse in suo aiuto, magari una mano divina, sì, perché solo un miracolo lo avrebbe salvato dalla presenza del guerriero che ormai gli stava proprio dietro, giusto un centinaio di metri più indietro. Delle lacrime gli rigarono il volto accostate dalle gocce di sudore e nel suo sguardo vi era la disperazione che si mischiava ad un senso incombente di rabbia. Sì, stava per impazzire e fu quando un uccello si alzò in volo nella notte che egli esplose. Urlò e sollevando le braccia le scaraventò a pugni chiusi sull' acqua del lago. Non poteva credere ai suoi occhi; le mani affondarono su di essa e percepì un addensamento anomalo della stessa. I cerchi concentrici che avevano causato i colpi delle sue braccia cominciarono a rallentare e l' acqua cominciò ad acquisire delle sfumature bianche. Del ghiaccio cominciò ad estendersi sulla superficie finché in qualche secondo ricoprì l' intera superficie stessa del lago. Stupore! Sollevò le braccia immerse nel ghiaccio con fatica e si rimise in piedi senza pensare ad altro. Attraversò il suolo gelato con naturale maestria senza scivolare in un solo passo. Sentiva i suoi piedi nudi attaccati al ghiaccio come se fossero cosa sola. Avanzò e sentì il suo cuore pervadersi di una strana gioia e in un attimo si ritrovò sulla riva opposta. Si voltò ancora una volta per ammirare ciò che aveva creato senza neanche accorgersene, mentre le sue labbra curvarono in un sorriso. Sapete, quella sensazione di gioia che vi pervade quando ottenete successo in una situazione irrimediabile. Così ora si sentiva quel giovane ragazzo. Vide la sagoma scura del guerriero che stava per uscire dalla foresta e capì che non c'era più tempo per starsene lì ad ammirare quello spettacolo. Voltandosi riprese la corsa varcando un grosso cancello distrutto dal tempo e dai fenomeni naturali, facendo ingresso in quella che aveva tutta l' aria di essere una città fantasma.

png

Numerosi edifici si alzavano, sorgendo qua e là tra piazze e viuzze. Il mattonato delle strade era dissestato a tratti e tutto era silenzioso. Girò vari vicoli casuali in modo da far perdere le tracce di se e poi si imbucò in uno dei tanti palazzi massicci abbandonati. Cominciava ad essere stanco di correre e almeno per quel momento restò accucciato in uno stanzino per riprendere fiato. Le sue orecchie non percepivano più passi.

Stato: Accaldato, ma in piene forze
Chakra: 10/10
Arma: Spada

Note: Here we are. Nulla di che, il mio pg ha scoperto solo ora casualmente di avere qualche nuovo potere ghiacciando per caso il lago ^^ Non è una vera e propria tecnica (e poi comunque è scenica la cosa) quindi non ho scalato chakra, l' abilità derivata in teoria mi darebbe la possibilità di congelare ogni cosa al tocco. Spero sia chiaro il resto.
 
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†DeStRo†
view post Posted on 10/7/2012, 16:13




CITAZIONE

Post Di !?



Lo aveva visto.
Quel merdoso piccolo marmocchio, un morto ritrovatosi fortuitamente su due gambe. Era li, dall'altra parte del lago ghiacciato che, timoroso, voltava le spalle e si dava alla fuga.

Provò a poggiare la pesante armatura sulla superficie gelida del liquido ma essa sembrava cedere, come se la natura avesse voluto in qualche modo aiutare il fanciullo. Ma lui ne era conscio: non era la natura, ma quello che egli bramava, ad aver reso possibile la fuga dello sbarbatello.

-Roaaaaaaaaaa.-

Un urlo di rabbia squarcia il cielo notturno, così come la sua arma scintillante e lussuriosa della cremisi linfa vitale aveva fatto in precedente con le carni dei precedenti avversari.
Ormai non vi erano più dubbi. Ciò che egli bramava era ormai nelle luride viscere di quell'insetto.

Specchiandosi nella timida luce del lago, come un fantasma, una creatura eterea, ripose la lancia dietro la possente schiena. Osserva la cicatrice sullo zigomo destro, appena visibile sotto il pesante elmo e giura vendetta. Avrebbe ottenuto quel che voleva, ora che vi era così vicino e, allo stesso tempo, così lontano.

Il Cacciatore sarebbe tornato e avrebbe braccato nuovamente la sua preda. Con questa promessa impressa nelle profondità maledette della sua anima, l'eterea figura scomparve nuovamente nelle oscurità della foresta, come un'anima tornata nell'inferno che la tormenta.

~•~

Ancora una volta complimenti. Sinceramente, ci sono stati dei punti un poco dispersivi ma che nel complesso ho valutato come essenziali per comprendere lo stato d'animo del tuo pg.
Non badare alle schifezze che sto scrivendo io, mi servono solo per darti una piccola traccia.

In poche parole per un breve istante, prima che tu possa rifuggiarti, tu e il tuo inseguitore vi ritrovate faccia a faccia. Lui prova a raggiungerti ma il ghiaccio si rompe, e quindi va via. Ma non preoccuparti...egli tornerà.

In poche parole hai tre giorni virtuali. In questi tre gironi il tuo pg può fare quello che vuole (girovagare per la città, oppure allenare e cercare di scoprire i suoi poteri, o pensare di fuggire ancora più lontano).

 
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B l a c k `
view post Posted on 11/7/2012, 13:57




» Le deliziose avventure di Grifis e quel che dopo avvenne

Riaprì gli occhi ritrovandosi nel buio dello stanzino nel quale si era rifugiato. Ormai era lì da qualche minuto e il suo inseguitore sembrava essersi finalmente dileguato. Poco male; si ritrovava in una città totalmente desolata, con un cacciatore che comunque - era sicuro - lo attendeva da qualche parte, e con una confusione in testa atroce. Già al momento non riusciva a spiegarselo, tuttavia sapeva di essere stato lui a creare quel ghiaccio, aveva sentito l' energia scorrere per le sue braccia e disperdersi a contatto con l' acqua. Il come tuttavia era ancora un mistero. Cominciava a pensare che quel frutto che aveva mangiato non era una cosa qualsiasi; sensazione di estrema debolezza nell' immediato e sovraccarico di energie al risveglio. Si sollevò poggiando la mano sul pavimento in pietra e cominciò a scrutare la stanza; accese un grosso cero servendosi di una piccola candela e una luce calda e danzante inondò l' abitacolo. Davanti ai suoi occhi un bello spettacolo: era una stanza di quattro metri per quattro circa, un tavolo immenso ricopriva un' intera parete, su di esso il modellino di uno spettacolare veliero, antico e leggermente impolverato. Altri cimeli per la navigazione erano poggiati accanto alla maestosa imbarcazione, bussole mappe e carte varie, probabilmente si trattava della casa di un vecchio navigatore. Sulla parete opposta una libreria la ricopriva del tutto, erano libri grossi e ingialliti dal tempo con rilegature piuttosto rifinite, o almeno lo erano state ai tempi. Ne sfilò uno che recitava la scritta sul dorso "Il mare e i suoi misteri". Curioso, senza dubbio. Lo poggiò sul tavolo e ne aprì una pagina a caso. "Appunti sui Frutti del Mare". Illustrazioni finissime rappresentavano molti di questi frutti marittimi, avevano tutti quanti forme strane e dalle più varie finché il suo occhio non cadde in quello che sembrava cosa molto familiare: Una grossa ananas celeste chiaro con un ciuffo verde sulla sommità.
"Non ho ancora scoperto bene di cosa si tratti esattamente questo frutto. Pare che sia collegato al controllo del gelo in ogni sua forma, non sono sicuro appartenga alla categoria elementale. Secondo fonti certe il frutto è scomparso da tantissimi anni nel sud del Mondo..."
Un rumore metallico interruppe la lettura del giovane. Sembrava provenire dal piano di sotto. Decise di chiudere il librone e di lasciarlo sul tavolo con l' intenzione di esplorare la casa. Il rumore ritmico si ripeteva, come un grosso martello che percuoteva e percuoteva il metallo. Scese le scale di pietra dell' abitazione giungendo in un salone molto ampio dove un vecchio uomo munito di un grosso martello batteva su un pezzo di metallo incandescente.

- Non è posto questo per ragazzini, ti consiglio vivamente di sparire -

- Mi piacerebbe davvero Sir, ma temo non solo di essermi smarrito, ma di non capire davvero cosa mi sia successo in questi giorni -

- Il mio cuore nella mia lunga vita non ha conosciuto altro che il ferro, non starò proprio negli ultimi anni della mia vita a scaldarlo tentando di aiutare un ragazzino.. Fatti da parte! -

Sollevò la spada incandescente dall' incudine e la immerse in una vasca d' acqua e del vapore acqueo salì fino al tetto di legno della casa. Il signore era abbastanza vecchio, di costituzione magra e dalla schiena curvata per l' età, candida barba scendeva di pari passo con i bianchi e lisci capelli. Aveva il viso irrigidito dall' austerità, ma non aveva in fondo un animo malvagio e non rappresentava una presenza negativa. Grifis stava lì ad osservare i suoi movimenti meccanici da fabbro, mentre poggiava l' ennesima scure appena terminata in un cesto. Posò il grosso martello sbuffando e asciugandosi la rugosa fronte dal sudore e infine osservò il ragazzo come se stesse aspettando che continuasse il discorso.

- Vede.. mi sono imbattuto poc'anzi in uno dei suoi grossi libroni al piano di sopra e... credo di aver ingerito uno di quei "Frutti del Mare" -

Gli occhi spenti del vecchio si illuminarono di stupore, ma lo sguardo si rincupì nuovamente con un sorriso sconsolato all' istante.

- Ah! Che gradevole scherzo, ho speso fin troppo della mia vita appresso a quelle sciocchezze per essere preso in giro dal primo ragazzino che mi capita sott' occhio. Avanti cosa ti serve del cibo? Dell' acqua? Prendi ciò che vuoi e poi sparisci -

Vedete, l' atteggiamento di Godor - sì era questo il suo nome - era proprio quello che un qualsiasi vecchio poteva assumere nei confronti di un giovane che veniva a turbare la sua vecchiaia. Duro sicuramente, ma privo di cattive intenzioni. Già in fin dei conti era un bonaccione. Grifis era ancora fermo in piedi e non sapeva proprio come affrontare quella situazione e da dove cominciare. Il vecchio mostrava un fare molto fermo e irremovibile, ma il giovane aveva bisogno di più informazioni. Decise che doveva dare una dimostrazione pratica per accaparrarsi l' attenzione del vegliardo e dunque, era arrivato il momento di farlo, come andava andava. Mise la mano liscia sulla credenza che gli stava accanto con decisione e fermezza, sebbene dentro di sè fosse piuttosto scoraggiato. Con suo sommo stupore non dovette neanche impiegare qualche secondo che essa subito si congelò; uno strato spesso di puro ghiaccio la avvolse in un istante e scrollando la mano, anch' essa congelata, cominciò a fumare per la differenza di temperature. A quel punto si voltò verso la figura esile: Era letteralmente spiazzato e improvvisamente come colto da un malore crollò su sé stesso poggiandosi a terra.

- Io non... non avrei mai immaginato di avere riscontri reali su ciò che ho studiato per anni.. il mare è sempre stato la mia passione, ma i numerosi fallimenti nei quali incappai mi spinsero ad allontanarmi da quella vita, ed ora eccomi qui, dopo aver passato settant'anni di solitudine a percuotere il metallo e a ricalcare appunti sui miei studi passati -

I due continuarono a parlare scambiandosi cordiali parole sulla vita passata. Godor pareva essersi ora addolcito e più propenso ad ascoltare le parole del giovane Grifis, tutto questo però solo dopo alcune decine di minuti di chiacchiere nei quali il ragazzo raccontò la sua giovane e bizzarra avventura. Lo scopo di Grifis era di facile intuizione in effetti; scoprire finalmente di cosa si trattava quel misterioso frutto che aveva ingerito al momento era di vitale importanza. Passò i restanti tre giorni con lui; il vecchio sapeva molto e molto gli insegnò in quel periodo. Cominciò ad utilizzare la spada allenandosi e a risvegliare almeno in parte alcuni dei poteri del frutto del Mare. Gli spiegò molto sui mari e sulle rotte, sui governi politici, insomma tutto ciò che prima ignorava ormai gli apparteneva. L' alba del terzo giorno sorse con tremendo ritardo e Grifis quella notte non aveva dormito, lasciò il vecchio dentro la casa senza salutarlo e uscì per la città. Il fabbro si era sicuramente affezionato a lui in quei giorni, ma la sua severità lo avrebbe sicuramente impedito di scendere a stupide e superflue formalità di saluti. La fioca luce del primo sole illuminava in parte quei vicoli del borgo medievale, vicoli che ormai Grifis conosceva alla perfezione. Godor nei giorni prima gli aveva dato delle nuovi vesti più pulite e aveva persino rifinito e rinforzato la lama rubata ai Kushan, come per prepararlo ad un viaggio, un viaggio di cui non si sapeva l' inizio ma che ora era finalmente ripreso. Sapeva ora dove andare, in questi giorni aveva acquisito notevole sicurezza di sé, la sua indole guerriera lo avrebbe spinto affondo e di questo ne era sicuro. Camminava per le strade spingendosi verso sud, dove vi erano altri villaggi ninja e dove lo attendeva il mare. Sì, ormai tutti quei racconti sul mare e sulle avventure lo avevano affascinato e aveva deciso così; sarebbe stato proprio solcando quei mari che avrebbe coronato il suo sogno più grande, essere a comando di un vastissimo impero. Dopo qualche minuto di marcia giunse al termine del piccolo villaggio, dove il cancello rozzo e sconquassato lo attendeva perennemente spalancato. Immenso e mai affascinante come prima si estendeva il lago ancora ghiacciato da lui, e non potè fare a meno di farsi scappare un sorriso. Quella visione gli fece tornare solo ora alla mente il misterioso guerriero che lo inseguiva, ma ormai era cosa vecchia, non gli interessava più nulla. Costeggiando il lago gelato continuò a passo regolare e deciso la sua andatura verso il Sud.

Stato: Perfetto
Chakra: 10/10
Arma: Spada

Note: Allora innanzi tutto volevo dire che ho ritenuto futile riscrivere la parte dove ci incrociamo con gli sguardi per due motivi: primo perché lo avevi scritto tu, mi sembrava ripetitivo, secondo - più importante - poiché questo fa capire come al mio pg non gli interessi nulla del guerriero, se prima fuggiva era in parte per quello, ma soprattutto per continuare il suo viaggio (nel senso, non lo ha impaurito il fatto che si fossero incrociati gli sguardi, anzi lo ha solo lasciato indifferente in quanto aveva la mente occupata a pensare ad altro, quindi non prenderla come una mia distrazione o svogliatezza). Stessa cosa il fatto che non ripenso all' accaduto neanche durante i seguenti giorni. Per il resto fine, spero non risulti dispersivo anche perché più incentrato di così non saprei farlo.
 
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†DeStRo†
view post Posted on 12/7/2012, 11:46




CITAZIONE

Post Di !?



Erano finalmente terminati i preparativo, seppur questo fosse accaduto prima di quanto credesse. Ora era quasi giunta l'alba e con i suoi "scagnozzi" si era appostato sul limitare della foresta, sicuro che il piccolo ratto e ladro sarebbe uscito.
Sgranò gli occhi quando questo accadde e, silenziosamente, assieme a quella feccia aggancviata in una delle più fetide locande, lo seguivano con i tetri sorrisi vivi in volto.

Alzò il braccio e bruscamente lo fece cadere di fianco al busto, come se per un attimo quella zona del suo corpo fosse morta.
I 5 sorrisero e, preparate le armi, cominciarono la loro imboscata. Ben dieci pugnali furono scagliati dalla vicina foresta, dieci che ben presto diventarono a centinaia grazie alle capacità del loro momentaneo capo.

Così il cielo divenne nero, come se le nubi temporalesche fossero imrpovvisamente giunte per abbattere un temporale di ferro contro le spalle del povero ed ignaro giovane.

~•~

Praticamente il tizio ha convocato degli assassini, cinque per la precisione. Essi ti inseguono nascosti nella foresta e quando sembri più scoperto, ti lanciano dei kunai mentre il tizio usa la tecnica della moltiplicazione degli shuriken.

 
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B l a c k `
view post Posted on 13/7/2012, 02:49




» Le deliziose avventure di Grifis e quel che dopo avvenne

Ben presto giunse in un largo sentiero nel cuore della foresta, mentre il sole si alzava man mano che camminava. Il viaggio era molto lungo e il caldo opprimente di cui ancora soffriva non rendeva la cosa più facile e piacevole. Il mantello da viaggio bianco che Godor gli aveva donato svolazzava sulle sue spalle, mentre la sua mano sinistra era poggiata costantemente sull' elsa, ora rifinita, della sua lunga e fine spada. Cominciava a coltivare lo spirito del guerriero sempre accorto e attento a ciò che lo circondava, infatti, sebbene il suo viso fosse addolcito e sereno, i suoi occhi scrutavano ogni cosa ai lati del sentiero che lo circondava. Specialmente in questi momenti, nei quali si era già fatto dei nemici, aveva saggiamente scelto di non abbassare mai la guardia. Ma si sa, la prudenza non è mai troppa e fu durante la marcia che cinque kunai tagliarono l' aria, avanzando minacciosi verso la figura ignara di Grifis. Cominciarono poi a moltiplicarsi a decine e a decine, e più avanzavano più si moltiplicavano finché raggiunsero un numero indefinibile. Il suono e il tintinnio di metallo che generava quella nuvola di metalli taglienti destò il ragazzo, che ormai tardi realizzò che ogni singolo pugnale era rivolto alla sua schiena scoperta, ma non fece neanche in tempo a voltarsi del tutto che fu in un attimo fagocitato da essi. Credetemi, non so neanche io come e cosa successe in quell' istante, proverò ugualmente a descrivervelo; i kunai non appena raggiunsero il corpo di Grifis, presero tutti a tingersi di un celestino pallido e, ormai rallentati dal gelo innaturale, andarono in frantumi sulla sua schiena picchiando su essa in modo violento. Del sangue tinse le vesti nuove e luminose schizzando e confondendosi con le numerosissime e sottilissime schegge di ghiaccio. Una sensazione di bruciore in ogni angolo del suo dorso cominciò a pervaderlo in modo fastidioso e crollò a terra affondando in quell'accumulo di ghiaccio a tratti cremisi. Ciò che avvenne in quel momento fu un fenomeno legato senza dubbio al frutto Hie Hie, difatti l' ingeritore, in questo caso Grifis, poteva fare affidamento ad un curioso effetto passivo - se così si può definire - di tale potere; si trattava di una sorta di innata difesa contro qualunque attacco di entità concreta e fisica. I pugnali dunque non appena sfiorarono la pelle del Falco si congelarono in modo quasi istantaneo rallentando la loro corsa e assumendo una struttura del tutto fragile. Ma, tuttavia, la cosa non avvenne nell' immediato, e per ciò alcuni di essi riuscirono ugualmente a penetrare, sebbene in minima parte, la pelle di Grifis. Le ferite erano fortunatamente di bassa entità, superficiali e sicuramente prive di un reale danno. Già, ma la cosa più straordinaria in tutto questo stava nel fatto che - come avrete potuto ben capire - la cosa era praticamente automatica o comunque involontaria: Il nostro giovane guerriero poteva fare affidamento ad un potere decisamente eccezionale ed unico nel suo genere.

E dunque eccolo lì ancora steso a terra completamente inerme avvolto in un manto di frammenti ghiacciati. In quegli attimi nei quali rimase completamente immobile cercava di ragionare non tanto su chi avrebbe potuto tendergli un' imboscata del genere, ma quanto sulla dinamica dell' attacco ricevuto. Sicuramente, infatti, non poté fare a meno di pensare al Guerriero che aveva incontrato gli scorsi giorni che con quel suo fare minaccioso lo aveva seguito sino alla fine. Lo ricordava sì, sebbene non gli avesse dato più alcuna importanza. Già, ma la cosa che ora lo turbava profondamente era la situazione che avrebbe dovuto affrontare non appena si fosse rialzato. Non poteva avere idea da dove esattamente potessero venire tutti quei pezzi di ferro, eppure gli sembravano maledettamente troppi per essere lanciati da un uomo solo, e questo lo indusse a pensare che il suo nuovo nemico si fosse portato qualche "compagno" in più per il lavoro sporco. Gli alberi grossi e fitti ai lati del sentiero da quella prospettiva parevano ancora più minacciosi e pieni di segreti, i suoi aggressori si erano accuratamente appostati all' interno di essi e - ne era sicuro - non sarebbero affatto usciti allo scoperto. Perché farlo d' altronde, quando si ha la propria preda sotto tiro dalla distanza? Certamente un' ottima pensata, ma per lederlo davvero - ormai che aveva capito di essere caduto in un' imboscata - avrebbero dovuto impegnarsi un po' di più, si sa, certi trucchi funzionano una volta sola e ora le cose erano sostanzialmente due; la prima, la più ovvia, era semplicemente quella di restare all'erta e tentare di proseguire il cammino in un modo o in un altro, aspettando che gli aggressori azzardassero di più finendo così per essere scoperti. Oppure la seconda ipotesi, decisamente più adatta alla mente calcolatrice di Grifis, era l' inganno. Sì, con l' inganno li avrebbe certamente scovati e avrebbe dato loro ciò che meritavano. Dunque, dopo queste lunghe e attente riflessioni contrasse le braccia sollevandosi dalla terra ormai umida per il ghiaccio lievemente scioltosi e si erse in piedi scrutando da migliore angolazione l' ambiente. Come aveva previsto tutto parve tranquillo e silenzioso. Sorrise leggermente e decise di rivelare una delle sue nuove abilità accuratamente allenata nel suo periodo di pausa al villaggio deserto. Irrigidì l' indice e il medio della mano sinistra ponendoli davanti al suo volto e cominciò a concentrare una buona parte di chakra che presto avrebbe celato con maestria ed infallibilità la sua figura, scomparendo del tutto dalla percezione dei suoi nemici. Una tecnica di eccezionale funzione strategica che in quel momento trovava si poteva rivelare fantastica e congeniale all' occasione. Fatto ciò si spostò immediatamente con agilità nel lato del bosco dove aveva visto partire i kunai e, arrampicandosi tra i rami dei robusti alberi, cominciò ad avanzare attraverso essi con grande maestria, continuando di fatto il suo proseguimento. Sì, del resto non era affatto suo interesse eliminare a tutti i costi i suoi aggressori e, per come si erano messe le cose, per lui si poteva benissimo proseguire in questo stato. Ma tuttavia era certo che essi non avrebbero tardato a sbagliare e a compiere qualche sciocchezza che avrebbe inesorabilmente tradito la loro copertura, attendeva solo questo.


Stato: Alcune ferite superficiali sul dorso
Chakra: 8/10 [10-2=8]
Arma: Spada

■ Freddo Eterno:
L'ingeritore di tale frutto potrà fare affidamente su di un'abilità di difensiva assolutamente impareggiabile. Il proprio corpo farà infatti affidamento perennemente al gelido freddo potere del frutto, così che se attaccati da taijutsu, armi o comunque corpi fisici, a contatto questi si congelano inesorabilmente. Il tempo di congelamento è variabile, ma comunque molto veloce. Questo rende l'ingeritore un forte colpitore nel corpo a corpo, dato che ogni suo attacco è potenzialmente letale.

■ Tecnica della Trasparenza:
Grazie all'utilizzo di questa tecnica si è in grado di rendere completamente invisibile il proprio corpo, annullandone persino l'odore. In tal modo si ottiene la capacità di colpire il proprio avversario senza che quest'ultimo se ne accorga. I possessori di abilità oculari possono comunque distinguere il sistema circolatorio ed individuarne i movimenti. [Medio]

Note: Per quanto riguarda la difesa non faccio altro che usare la mia abilità derivata dal frutto, che comunque non essendo ancora perfetta non mi garantisce un congelamento totale e immediato dei colpi ricevuti (e da qui i danni ricevuti). Poi niente, uso il mimetismo e proseguo attendendo che essi si espongano. Ah, ultima cosa, credo io abbia fatto un po' di confusione di titoli in scheda e la mia tecnica si chiama "trasparenza" (che sarebbe quella di livello basso che dura solo un attimo) ma comunque quella che ho io è di livello medio e sarebbe il "mimetismo".
 
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†DeStRo†
view post Posted on 13/7/2012, 09:52




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Non vi erano più dubbi. Quel cane bastardo aveva mangiato quello che egli bramava di più al mondo e, per questo, sarebbe stato sventrato, anche a crudo se necessario, pur di ottenere ciò che avrebbe consentito al cacciatore di ritrovare il suo onore.

La preda scomparve come non interessata alla lotta ma egli non si perse d'animo. Lo sbarbatello, infatti, aveva perso del sangue e rintracciarne l'odore sarebbe stata solo questione di pochi minuti.
Abbassò il capo, verso il suo fiero compagno, l'unico che lo aveva seguito anche dopo il giorno della disfetta, quello in cui venne priato del suo onore. Gli sorrire dolcemente, come se fosse l'unico degno di qualsiasi sua attenzione positiva. Il suo compagno, di tutta risposta, rimase impassibile seppur il suo sguardo fermo comunicasse più di mille parole.
Gli altri cinque, invece, cominciarono ad agitarsi, rivelandosi dei veri e prorpi incompetenti.

-State zitti e non fate il minimo rumore altrimenti vi ammazzo!-

Questo sembrava dire il viso, ora severo ed incazzato, del cacciatore. Pochi secondi e sarebbero passati all'attacco.

[...[~•~]...]



Cercarono per poco tempo, senza spendere molte delle loro forze. Poi, finalmente, il lupo dal pelo argeteo emise un ululato e anche il fiuto del cacciatore riuscì a captare l'odore di sangue della preda ferita.
Rimasero ben nascosti tra i cespugli e gli alberi, ma ormai lo avevano accerchiato grazie alle direttive dell'animale.
In cinque, i briganti, uscirono allo scoperto.

~•~

ok. Cominciamo a scoprire le carte. Il cacciatore si rivela essere un membro del clan inuzuka e quindi, visto l'olfatto sviluppato, non gli è difficile scoprirti. Egli, col cane, resta scoperto, mentre i 5 assassini escono allo scoperto. Sanno dove sei ma non riescono ancora a vederti con chiarezza, per questo due di loro usano la tecnica che posterò di seguito con la speranza di colpirti.

TECNICA DELLA DANZA DI PETALI
Tecnica che permette di creare delle sfere di vento che assomigliano a dei mini-turbini sferici delle dimensioni di circa 15-20 cm che possono essere controllate a piacimento e lanciate contro il nemico esplodendo a contatto, o secondo la volontà dell'utilizzatore.
Tali piccole sfere causeranno una deflagrazione di media potenza in un'area di 7mq circa e potranno essere create a ripetizioni di 4 per un massimo di 5 volte nello stesso turno.
[Livello: Medio]

 
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B l a c k `
view post Posted on 13/7/2012, 16:30




» Le deliziose avventure di Grifis e quel che dopo avvenne

L' intrepido giovane avanzava macinando ettari su ettari in completa tranquillità, balzando da un albero all' altro con grande destrezza, mentre le ferite procuratosi qualche minuto prima continuavano a bruciare leggermente sulla sua schiena e, più che dolorose, si rivelavano fastidiose. Il sole era già bello alto in cielo e splendeva emanando raggi sempre più caldi e intensi, irradiando persino l' interno della foresta. Erano trascorsi giusto dieci minuti da quando gli aggressori avevano compiuto il loro atto ed erano svaniti e in effetti non poteva averne la certezza, ma qualcosa gli suggeriva che la cosa non sarebbe finita affatto lì. Il guerriero iracondo non si sarebbe fermato difronte a un trucchetto come quello rivelatogli da Grifis, ma sarebbe andato avanti inseguendolo fino alla rovina di sé stesso. Sciocco da parte sua, ma del resto quando un emozione forte come l' ira pervade l' animo risulta veramente difficile usare la ragione. E proprio come ebbe previsto, non attese ancora che i suoi nemici misero il piede in fallo.

Un ululato squarciò il tranquillo silenzio boschivo e Grifis interruppe subito la corsa fermandosi in uno spazio relativamente ampio circondato da alcuni alberi. Spalancò gli occhi e cominciò a rotearli in cerca di dettagli. Che fosse stato solamente un lupo randagio? Probabile, ma fu proprio in quel momento, poco dopo che Grifis arrestò la sua corsa, che avvenne il tanto agoniato momento, l' ora della verità come si suole dire. Cinque figure agili sbucarono dal nulla e cominciarono ad accerchiarlo rapidamente; avevano l' aspetto di ninja comuni da quattro soldi, la classica gente stupida che stupidamente perde la vita. Ognuno di essi pareva discretamente equipaggiato e subito presero a girare intorno alla figura celata di Grifis, in modo lento, aguzzando la vista cercando - inutilmente - di scorgerlo. La sua tecnica aveva dunque funzionato alla perfezione e, sebbene i suoi aggressori fossero riusciti a capire - per qualche arcano motivo - la sua posizione, non avrebbero mai potuto sperare di individuarlo in modo esatto. E questa era la firma per la loro condanna a morte. Il giovane Grifis aveva messo nel frattempo mano all' elsa della sua spada e aveva assunto una posizione di difesa con gambe leggermente divaricate e flesse. Cominciò a ragionare sul come poterli eliminare in modo rapido e veloce, ma i Cinque furono più rapidi a mostrare le loro abilità.

Due di essi compirono in modo veloce e discretamente abile dei sigilli e sui loro palmi presero forma diverse piccole sfere d' aria. Queste presero a vorticare freneticamente su sé stesse e presto si ovalizzarono diventando dei piccoli tornado. Fu questione di attimi e questi cominciarono ad avanzare minacciosi verso lo spadaccino. Il giovane e attento Grifis aveva già perfettamente idea di come potersi difendere e non esitò un solo attimo a farlo: alzò il braccio destro frapponendolo tra sè e le sfere d'aria e , aprendo il palmo della mano, in un attimo cominciò a formarsi una quantità spropositata di ghiaccio davanti ad esso che prese nell' immediato la forma di un ampio scudo di forma lievemente concava. Assurdità! Alcune sferette d' aria cozzarono su di esso scheggiandolo e disintegrandolo del tutto con un enorme frastuono colpendo anche in pieno petto Grifis - sebbene ormai fossero praticamente indebolite del tutto dalla difesa - le altre invece vennero deviate sfiorando il volto di Grifis e andandosi a schiantare su gli alberi abbattendoli inesorabilmente. Non male come attacco, quei piccoli tornado avevano una forza centrifuga eccezionalmente elevata che andava ad aumentare esponenzialmente non appena colpito il bersaglio, ma - tuttavia - la difesa di Grifis risultò essere sufficientemente potente per resistere ad alcuni di essi in modo non troppo disastroso.

Sfortunatamente per lui però il ghiaccio appena creato aveva una consistenza molto solida ed era decisamente percepibile dagli occhi dei ninja, a maggior ragione adesso che ulteriore sangue lo aveva tinto. Questo piccolo inconveniente aveva fatto saltare in parte la sua copertura ma rimediò subito con un ampio e imprevedibile spostamento sulla sua destra. Poggiò poi ancora una volta rapidamente la mano sui resti della sua barriera e i blocchi spezzati si rivitalizzarono all' istante; Presero una forma indefinita restando attaccati al suolo e velocemente si espansero a macchia sul terreno cercando di attaccarsi ai piedi dei nemici per bloccarli tutti e cinque in un solo colpo. La cosa era molto veloce e, non appena avesse raggiunto i piedi dei Cinque, il ghiaccio si sarebbe solidificato in modo repentino cercando di impedire ogni movimento. A questo punto sarebbe entrato in azione Grifis in prima persona che sfilando la sua spada avrebbe compiuto dei movimenti rapidi verso tre di essi azzardando alcuni colpi: il primo sarebbe stato un fendente di striscio che avrebbe interessato la zona situata tra la spalla e l' addome, al ninja subito accanto invece sarebbe toccato lo stesso tipo di fendente ma questa volta di striscio sull' addome e infine, il terzo colpo, sarebbe risultato essere un affondo rapido e violento nel pieno petto del terzo e ignaro ninja. Curioso come i suoi poteri erano cresciuti nel giro di poco tempo, ma non era finita affatto lì. I colpi del Falco sarebbero risultati letali anche se alleviati e parati in qualche modo, in quanto ogni cosa che avesse solamente sfiorato la lama avrebbe risentito inevitabilmente dell' abilità precedentemente menzionata del Freddo Eterno, congelando la parte interessata quasi immediatamente.

I suoi nemici erano probabilmente cascati male, eppure più osservava più la cosa non tornava: tra i Cinque non figurava affatto il suo precedente inseguitore, che non fosse lui, dunque, l' artefice di tutto questo? Il fiato intanto cominciava a mancare e la forza con esso.

Stato: Ferito, molto affaticato
Chakra: 5.5/10 [8-2-0.5=5.5]
Arma: Spada

■ Ice Generation:
Creazione del ghiaccio stessa. Non è una tecnica di congelamento ma di pura generazione dell' elemento stesso. Con questa abilità il caster potrà generare una sostanziosa quantità di ghiaccio dal proprio corpo che potrà prendere qualsiasi forma e qualsiasi consistenza (cristalli piccoli, blocchi pesanti), potendo così arrivare a generare vere e proprie armi come spade o protezioni varie. L' estensione è variabile e dipende dalla quantità di chakra impiegato così come la resistenza e il potenziale di ogni creazione. [Variabile] ---> Basso

■ Ice Control
Tecnica di supporto utilizzabile completamente a fantasia. Questa abilità succede sempre la Tecnica della Glaciazione Totale (Ice Age). Come suggerisce il nome infatti, non si tratta altro che di una tecnica che consentirà al caster di prendere controllo del ghiaccio circostante potendolo così controllare in ogni sua forma; potrà creare spade, piccole tormente, aprire voragini, alzare muri per difese varie. La tecnica ha un raggio d' azione variabile. [Variabile] ---> BASSO

Note: Essendo due le tue tecniche di livello medio (e la mia una sola) ho scelto di indebolirne alcune di sfere (che comunque mi fanno danni bassi) e di "deviare" semplicemente le altre, anche perché comunque i miei aggressori non sanno dove sono, e mi è dunque parso logico fare così. Scalato anche il chakra del mantenimento Mimetismo.
ps: fratè vacce piano che io qua ho finito il chakra praticamente o.o


Edited by B l a c k ` - 14/7/2012, 16:11
 
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†DeStRo†
view post Posted on 15/7/2012, 16:42




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Celato da una chioma di un'albero qualunque osservava la danza. Era certo che qualcuno dei cinque fosse morto nello scontro, poiché conosceva la forza di ciò che ora era nel corpo del giovane, ma più lo osservava e più era certo che ne sarebbe uscito senz'altro debilitato e, proprio allora, lo avrebbe aggredito.

Sorridendo carezzò la fronte del lupo che sembrò gradire il gesto, seppur non distolse lo sguardo canino dalla scena. Era attento, con le orecchie ben dritte, e col muso sembrava puntare i movimenti della traccia che seguiva.

Intano il terzo del quintetto, vedendo avanzare il ghiaccio compose velocemente dei sigilli e, come il signore aveva ordinato tanto tempo prima, per il peccatore fu il fuoco dell'inferno, lo stesso che sciolse il ghiaccio e oliberò i suoi compagni, seppur sfortunatamente in ritardo.
Uno di loro, infatti, colpito da un qualcosa che pareva etereo cadde a terra, in preda a spasmi e con delle stalattiti di ghiaccio che testimoniavano il viaggio verso l'infinito della vita dello sprovveduto assassino.

Poi fu la volta del quarto, quello col volto coperto che, ancora, non si era mosso. Compose un unico sigillo e subito dopo prese ed aprì quello che pareva un ombrello. Passarono pochi secondi prima che potesse piovere.

-Kentaki alla tua sinistra.-

Ache il secondo possessore del vento, cadde colpito da una furia che non poteva essere vista, una rabbia latente nello spirito di un uomo celato alla vista ma che, per sua sfortuna, non poteva fuggire dalla furia degli elementi.
Così il terzo, sentito l'avvertimento, balzò rifuggiandosi sul ramo di un albero.

-giromichi colpisci dritto.-

Aggiunse l'uomo riparato dall'ombrello. Il quinto non se lo fece ripetere due volte e, composti gli ennesimi gesti necessari, raccolse il chakra.
E vi fu luce, quella di una bestia che ruggiva.

~•~

TECNICA DELLA PIOGGIA DI FUOCO
Tecnica di immenso potere utilizzata, anch'essa, specialmente dai membri del clan uchiha, che posseggono un controllo innato sul fuoco.
Tramite questa tecnica si è in grado di impastare il proprio chakra nella bocca ed espellerlo sottoforma di piccole sfere infuocate, le sfere saranno di gran numero e daranno l'impressione all'avversario di essere attaccato da una vera e propria piggia di fuoco, inoltre le sfere avranno una potenza eccezzionale.
[Livello: Medio]

TECNICA DEL CONTROLLO DELLA PIOGGIA
Questa tecnica permette di radunare le nuvole necessarie a creare della pioggia.
Si riesce a controllarne durata e intensità, ma questo non permette a chi la utilizza di generare fenomeni atmosferici diversi dalla pioggia stessa come uragani o grandine.
Inoltre si riesce a sapere con precisione chi si trova sotto la pioggia e a stimarne la forza vedendo la sua quantità di chackra.
[Livello: Alto]

TECNICA DEL DRAGO DI FULMINE
Dopo aver compiuto i sigilli, viene evocato dal palmo della mano un'immensa bestia con le fattezze di un enorme drago.
Il suo corpo sarà composto di elettricità e avrà una forma cilindrica.
Esso si scaglierà sull'avversario generando fortissime convulsioni a causa delle scariche di elettricità e relative ferite.
[Livello: Medio]


In sintesi.
Una tek di fuoco libera i tre dal ghiaccio, anche se ne riesci ad abbattere due (quelli in possesso del vento), mentre il terzo di scappa. Il quarto utilizza la tek del controllo della pioggia mentre il quinto, sotto istruzioni del quarto, ti scaglia il drago di fulmine.

 
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B l a c k `
view post Posted on 17/7/2012, 00:05




» Le deliziose avventure di Grifis e quel che dopo avvenne

Il ghiaccio prese a muoversi e cominciò a espandersi pericolosamente e a gran velocità, arrampicandosi sulle rocce e su ogni cosa che incontrava nel suo cammino. Le gambe dei giovani cinque ninja furono inesorabilmente bloccate, mentre il gelo cominciò ad inerpicarsi sopra le loro ginocchia. Ma non ci fu abbastanza tempo per completare l' atto finale, che uno dei Cinque generò del fuoco dalla sua bocca sciogliendo completamente quella distesa di ghiaccio. Ciò permise quindi ai restanti quattro di liberarsi dalla morsa del gelo assassino in un baleno. Nel frattempo un altro di loro compose dei sigilli in modo molto singolare e particolare e subito dopo avvenne qualcosa di assai curioso: Grosse e dense nuvole cominciarono a invadere quella porzione di celo che li sovrastava, scure come poche volte si vedono cominciarono a tuonare e a rombare, e della pioggia minacciosa cominciò a precipitare in modo molto violento. Il tizio subito aprì un ombrello massiccio che cominciò a ripararlo dall' imminente temporale.

Intanto l' affaticato Grivis con movenze repentine aveva scatenato il primo dei suoi fendenti, arrivando a lacerare la pelle della sua prima vittima; La lama attraversò il suo petto con grande velocità ed eleganza e il sangue non fece in tempo neanche a schizzare via che si congelò totalmente, e così cadde il primo dei cinque nemici mentre lacrime di pioggia gli rigarono il volto pallido. Il temporale sembrava crescere secondo dopo secondo, inondando sempre di più quel luogo ormai macchiato di sangue, e fu subito dopo che uccise il primo, che andò a segno il secondo colpo: un affondo che stroncò in un attimo la vita dell' altro. E anche lui, crollando sulle sue gambe, lasciò questo mondo. Stava arrivando la volta del terzo, ma il giovane Grifis, forse ancora troppo lento e inesperto, non arrivò a colpirlo che egli balzò via inoltrandosi nella foresta sotto un imminente consiglio da parte dell' uomo che aveva misteriosamente richiamato la pioggia. La cosa effettivamente era molto strana e il Griever non potè fare a meno di farsi sorgere dei dubbi a riguardo. La sua invisibilità nel frattempo stava per svanire, mentre con una serie di capriole si riportò al centro del sentiero, dove ormai era accerchiato da soli due ninja; il tizio dall' ombrello, e un altro che ancora non aveva nè aperto bocca nè rivelato alcuno strano potere. Restò al centro in guardia potendo ancora fare affidamento sulla sua abilità che lo celava, mentre cercava di pensare a qualcosa.

Era incontrovertibile il fatto che la pioggia era stata richiamata dal tizio con il volto coperto, infatti la cosa era avvenuta con troppa rapidità per essere un semplice fenomeno naturale e l' utilizzo di quell' ombrello prima che potesse cominciare a piovere, era ulteriore fattore che portò Grifis a queste conclusioni. Ma c'era una cosa che non lo convinceva; Quella pioggia dava una brutta impressione e, nonostante apparisse priva di senso e significato, capì che uno scopo doveva per forza averlo. Ripensò alle poche parole spiccicate da quel ninja che da quel momento sembrava essere in grado di rilevare quasi con perfezione i movimenti rapidi di Grifis, e gli si illuminò a quel punto la mente, concludendo il suo ragionamento con il fatto che meno quella pioggia l' avesse toccato, meglio sarebbe stato per lui. Non aveva idea di come farla smettere e quindi decise di renderla un elemento a suo vantaggio sfruttando il suo ancora rudimentale controllo sul ghiaccio.

Fu quando l' uomo dal volto coperto parlò intimando un attacco all' altro, che Grifis decise di agire. Il suo corpo a partire dalle gambe comincio a congelarsi e dopo qualche attimo, dopo che ogni angolo del suo corpo fu totalmente pervaso dal ghiaccio, una folata di vento lo infranse del tutto creando una piccola tormenta composta da schegge gelate; il corpo di Grifis si era totalmente scomposto in elemento, era una abilità curiosa che lo rendeva praticamente inattaccabile. In quel momento il suo corpo in stato elementare cominciò a vagare per quella piccola area interessata dalla pioggia congelando l' acqua piovana stessa che presto divenne grandine investendo i suoi nemici come fosse un vento di ghiaccio. In quel preciso istante ci fu un botto terribile, e un tuono di mastodontiche dimensioni si infranse sul terreno ormai leggermente innevato. L' elettricità fu bloccata e isolata dal ghiaccio e si disperse all' istante.

Passarono pochi secondi nei quali non vi fu altro che una tormenta di neve e tutto cessò nell' istante che seguì. Era uno spettacolo davvero suggestivo, già.. era proprio come se un felice inverno fosse giunto di colpo; il sentiero totalmente bianco e ricoperto di neve e grandine, e con esso gli alberi della grossa foresta. Ci fu silenzio e attesa per qualche secondo, finché il giovane Grifis non decise di venir fuori allo scoperto e di attaccare a sorpresa. I suoi nemici infatti ancora non poterono scorgere nulla a causa della trasformazione in elemento del Griever e questo era un fattore che sarebbe stato determinante per la prossima mossa. Si ricompose in modo totalmente istantaneo alle spalle dei due, sorgendo dal nevischio accumolatosi ai loro piedi e prese a scrutare con i suoi celesti occhi la situazione in prima persona.

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Roteò il busto sfilando ancora una volta la sua spada e tentò di lasciare andare un fendente cercando di lacerare il dorso del nemico più vicino, quello con l' ombrello. Sarebbe stato poi il turno del secondo e qui la faccenda era effettivamente un po' diversa. Non fu un caso, infatti, se Grifis decise di colpire prima il ninja che aveva creato la pioggia. L' altro era stato infatti bagnato considerevolmente dal grosso temporale scaturitosi proprio negli attimi precedenti e il rigido abbassamento della temperatura provocato dalla scomposizione in elemento di Grifis avrebbe congelato l' acqua piovana accumulatasi sul suo corpo, provocando così un congelamento quasi immediato di essa, che avrebbe quindi quanto meno ostacolato dei probabili movimenti repentini da parte del ninja. Lo stesso non si poteva certo dire a proposito del primo ninja che, coperto dall' ombrello, era rimasto asciutto. Questo portò la mente di Grifis ad attaccare solo dopo il primo ninja, l' ultimo rimasto tentando uno spostamento lateralmente e cercando poi di portare un colpo alla gola.

Mancava poco alla fine di tutto, ma la fatica cominciava ad accumularsi e a farsi veramente sentire. I muscoli cominciarono a dolere e a rendersi inservibili, nonostante si fosse dimenticato del bruciore delle leggere ferite. Doveva tenere duro ancora per qualche attimo.

Stato: Ferito, molto affaticato
Chakra: 3.5/10 [5.5-2=3.5]
Arma: Spada

■ Ice Pure
La classica infallibile mutazione in elemento di cui tuttti i possessori di rogia usufruiscono. Il caster potrà dunque scomporsi in minuscoli cristalli di ghiaccio impercettibili, per poi ricomporsi altrove a grandi velocità. Tale tecnica appena eseguita libera una brezza gelida nell' area interessata, facendo rabbrividire chiunque vi si trovi dentro. Utilizzabile per 3 volte a scontro e 4 a quest [Medio]

Note: Dunque la mia trasformazione in elemento dovrebbe provocare una piccola tormenta dato il mio spostamento in cristalli di ghiaccio. La pioggia quindi diventa grandine e risulta essere un pessimo conduttore di elettricità (ma comunque essendo in elemento non mi farebbe nulla, il ghiaccio non risulta essere debole elementarmente parlando rispetto al Raiton). Poi, siccome la temperatura si abbassa e comunque in un certo modo "passo" sopra l' acqua sul ninja, mi è sembrato opportuno dire che l' acqua su di esso si congela e comunque un po' lo blocca (so bene che non si può attaccare in forma elementare, ma comunque mi pare ragionevole come cosa e in fin dei conti -sia ben chiaro - NON congelo lui, ma l' acqua) ad ogni modo è una cosa più scenica che altro, se si muove lo rompe il ghiaccio. Ah ho detto che rimango invisibile nella prima parte perché chiaramente è la descrizione di ciò che è avvenuto prima (appena mi ricompongo sono visibile).
 
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†DeStRo†
view post Posted on 17/7/2012, 09:55




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Erano dunque rimasti uno contro uno, dopo che la tormenta di neve si era cibato, come un mistico mostro di qualche racconta fantastico ormai non più tanto surreale, dell'anima dei propri compagni rinnegandoli in un inferno ove non vi erano fiamme, ma ghiacci, quasi come se gli stessi servissero a rimembrare in eterno le loro colpe.

Osservando il tutto dall'alto dell'abero ove si era rifuggiato, cominciò a rivivere nelal mente tutte le battaglie e i ricordi vissuti con quella sua compagnia. I furti, le scorribande, gli stupri, le violenze, e azioni illegali di ogni sorta.
Ora, invece, era solo. Nessuna scazzottata in compgnia, nessuna bevuta della peggiore birra nei più squallidi bar.
Tutto questo era finito e quel maledetto spadaccino bianco avrebbe ripagato il tutto con il suo sangue.

Era come se non si fosse accorto, o meglio ricordando, del quinto uomo. Mosse le braccia e canalizzò il suo chakra e, con esso tutta la rabbia che aveva accumulato dentro di se.
E così tutto prese vita e forma, quella di un'immensa distesa di fumo, così come in fumo erano andati gli anni spesi a razziare con i quattro che ora giacevono immobili per terra.
Anche i loro corpi sarebbero stati investiti dalla potenza delle sue emozioni furenti e, divenuti cenere, avrebbero ripreso a viaggiare liberi nel mondo.

~•~

TECNICA DELLE CENERI BRUCIANTI
L'utilizzatore soffia una nuvola di ceneri che invadono l'aria circostante bruciando tutto ciò che investono.
La nuvola sarà di colore nero pece ed incandescente, così oltre a rendere la visibilità praticamente nulla, sarà in grado di provocare pesanti ustioni qualora qualcuno ne rimanesse coinvolto.
La tecnica si espande della bocca con un procedimento analogo alla palla di fuoco, ma la sua grandezza sarà enormemente maggiore, oltre che incredibilmente più potente e pericolosa.
[Livello: Alto]


In sintesi.
Mia lasciato un poco perplesso.
In primis non credo che una tek di potenza media (dal raggio di azione di 15m) abbia potenza a sufficirenza per creare uan tormenta di neve convertente una tek dalla potenza alta (con estensione di 25m).
In secondo luogo dubito che con molto affaticato qualcuno fosse in grado di muoversi come hai descritto nel tuo post.

Coomunque il quinto uomo ti scaglia un'alta di fuoco. Buona Fortuna :asd:

 
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B l a c k `
view post Posted on 21/7/2012, 13:06




Vabè lascio qui per iscritto quello di cui abbiamo parlato anche per quelli che correggono. Il fatto della tormenta di ghiaccio mi sembrava plausibile in quanto se io stesso divento una corrente di gelo mi sembra normale congelare la pioggia facendola diventare grandine, e non importa se è media e quella è un' alta in quanto cambia solo l' estensione (infatti grandina solo in quei 15 metri, non nei restanti 10 della tecnica dove continua a piovere) poi comunque dove ho scritto che è una tormenta? Ho parlato di grandine non di tempesta che congela tutto e tutti xD E' vero che dopo ho scritto "Passarono pochi secondi nei quali non vi fu altro che una tormenta di neve" ma sono parole per descrivere non è che si deve pensare che c'è una tormenta che distrugge tutto. Poi vabè come avevo scritto era scenica la cosa in quanto non cambia nulla, la tecnica si evita lo stesso.
Per quanto riguarda i colpi di spada effettivamente io avevo considerato il mio status quando avevo 5 punti chakra e quindi metà delle forze, e lì sì... ho forse sforato un po' (anche se non è che ho duellato o sparato dieci fendenti, ma solo due colpi di spada alle spalle xD).
Ah, onde evitare i soliti equivoci, non sto polemizzando sto solo spiegando cosa è passato per la mia testa che mi ha fatto scrivere quelle cose e le sto motivando, quindi niente discussioni (poi con te, destro, ne avevo già parlato^^).


» Le deliziose avventure di Grifis e quel che dopo avvenne

E anche gli ultimi due caddero sotto i colpi del fiero Grifis, e i loro corpi vennero fagocitati dai ghiacci più freddi. Il ginocchio destro cedette poggiandosi sul suolo ricoperto da lieve nevischio, la sua spada si infilò davanti a lui e vi si poggiò come sostegno. Ansimava e con occhi leggermente socchiusi scrutava la foresta davanti a lui dove vide su di un albero l' ultimo dei ninja, colui che inizialmente era fuggito. Non credo di poter sapere cosa passasse per quella mente, ma il suo sguardo lasciava intendere disperazione e rabbia per i compagni caduti. Non si può dire lo stesso di Grifis che, allo stremo delle forze, non riusciva a far altro che sorreggersi sull' elsa della sua spada. Ogni volta che tentava di contrarre i muscoli delle gambe per sollevarsi, essi cominciavano a bruciare senza riuscire a sollevare quel corpo ferito e straziato. Vide l' uomo sul ramo comporre dei sigilli e, gonfiatosi le guance, cominciò a soffiare e ne uscì qualcosa di singolarmente incredibile; Una nuvola nera che talvolta si tingeva di rosso acceso prese ad avanzare macinando quei pochi metri che li separavano, e lui, completamente paralizzato non riuscì a far altro che a rimanere immobile. Possibile che la sua vita dovesse finire in quell' istante, proprio all' inizio della sua avventura? Poteva forse tollerare qualcosa di simile? Un' ondata di calore precedeva la nuvola di cenere che ormai era lì lì, pronta per ingoiarlo, ma il giovane trovò lo sforzo per fare l' ultima pazzia che lo avrebbe forse salvato da quell'ultimo attacco.

Di nuovo il suo corpo si disintegrò in piccolissimi cristalli e come un vento ghiacciato cominciò a volteggiare dalla parte opposta da dove proveniva la nuvola, come per sfuggirle, una sorta di gara a chi faceva prima, ma egli, sebbene fosse in una forma elementare, non riuscì a superarla e quel vento di ghiaccio fu inghiottito da una nuvola nera, nera come la morte. Nel frattempo il ghiaccio semi-sciolto si ricompose ai piedi di un grosso tronco, nella parte di foresta opposta a quella dove si trovava l' uomo, possiamo dire l' altra sponda del sentiero. Aprì gli occhi senza poter credere a come il suo corpo si fosse ridotto così: Le sue braccia completamente coperte di ustioni e ancora fumanti, le vesti stracciate e un senso di completo abbandono lo portò a credere di essere morto. Doleva ogni punto del corpo, i muscoli tirati e contratti risultarono inservibili e consentirono soltanto alla sua mano di tastare il volto, anch' esso sfigurato e bruciato da quei carboni ardenti. In quel momento credette di essere al sicuro, circa 20 metri dentro la foresta, riparato da un tronco, ma era sicuro che non sarebbe passato altro tempo che l' ultimo dei ninja l' avrebbe raggiunto dandogli il colpo di grazia.

Pensò alle brevi avventure passate in quei giorni, gli insegnamenti di Godor, tutti ricordi che avrebbero definitivamente lasciato questo mondo con la sua anima. Chiuse gli occhi abbandonando la testa sul tronco massiccio, così pieno di vitalità, e attese, attese il suo nemico dargli la morte.

Stato: Stremo delle forze, ferite medie di ustione
Chakra: 1.5/10 [3.5-2=1.5]
Arma: Spada

■ Ice Pure
La classica infallibile mutazione in elemento di cui tuttti i possessori di rogia usufruiscono. Il caster potrà dunque scomporsi in minuscoli cristalli di ghiaccio impercettibili, per poi ricomporsi altrove a grandi velocità. Tale tecnica appena eseguita libera una brezza gelida nell' area interessata, facendo rabbrividire chiunque vi si trovi dentro. Utilizzabile per 3 volte a scontro e 4 a quest [Medio]

Note: Ok, sono allo stremo delle forze e con il corpo bruciato da ferite non gravissime (della serie, ancora non muoio). Mi sono scomposto di nuovo ma con il semplice tentativo di spostarmi per nascondermi e fuggire, ma comunque vengo ferito dalle ceneri dato che il ghiaccio e debole elementarmente parlando rispetto al fuoco.


Edited by B l a c k ` - 21/7/2012, 14:25
 
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†DeStRo†
view post Posted on 23/7/2012, 10:50




CITAZIONE

Post Di Raksha



Konoha.
Una giornata come le altre o, perlomeno, questo si aspettavano i cittadini mentre il sole spandeva il proprio dominio sulla terra, annunciando la su vittoria sulle tenebre della sera precedente.
Il vento era calmo e la mancanza di nuvole lasciava presagire ad un tempo sereno che non avrebbe contrastato le attività lavorative programmate.
Gli shinobi di guarda alla porta lasciano passare un giovane alla guida di un carretto, senza neanche aver controllato all'interno. Il carretto era trainato da Raksha, un chunin di Konoha, e questo era un lasciapassare più che sufficiente.

Pochi minuti dopo, il viaggio durato tre settimane giunge finalmente al termine. E' innanzi il portone principale di quella costruzione che una volta chiamava casa e che, finalmente, sarebbe tornato a chiamare a quel modo, dopo lo sventurato giorno in cui, affrontando l'ira del padre, nonché capo-clan, venne disconosciuto e marchiato con le cicatrici dell'umiliazione, oltre che quelle fisiche di cui era ancora portatore.
Sorrise pensando agli anni di pazienza che tutto ciò era costato, agli anni di duri allenamenti e sofferenza accanto all'unico essere che lo aveva sempre compreso, l'unico che gli stava accanto dalla nascita senza chiedere nulla in cambio, Rikimaru, il suo cane lupo dal pelo argentato.

Cerca un'entrata trionfale mentre sulle spalle regge quello che pare un corpo ferito e curato alla meglio. Il corpo che era riuscito a recuperare circa tre settimane prima quando...

...quando il ragazzino era arrivato alla frutta e ora se ne stava disteso semi-cosciente credendo di essere al riparo dal quinto mercenario. Lui, invece, lo aveva fiutato e, tendendogli un'imboscata, lo aveva amanettato con quelle che parevano manette il agalmatolite. Quindi, avendo annullato i suoi poteri di trasformazione e manipolazione del ghiaccio, lo aveva incatenato per bene.

- E ora passiamo alla paga. I Miei compagni sono morti e la ricerca di altri nuovi costerà molto...-

Il quinto shinobi non ebbe il tempo di terminare la frase poichè il cane, con uno scatto, gli recise la carotide. Lasciando anche il quinto cadavere, con un ghigno rivolto verso la luna, Raksha prese il fagotto e tornò nella vicina cittadina.
Li trovò un dottore, uno di quello che non aveva paura di sporcarsi solo le mani, ma anche la fedina penale, fece curare il suo piccolo tesoro e, rubato un carretto, lo gettò all'interno, lasciando il cane a fare da guardia al prigioniero.

Ora, mentre era innanzi al viso sbigottito di suo padre, riviveva con gusto tutta quella faccenda, costata anni e opportunità alla sua vita.

-Mi era sembrato di averti bandito da questo clan... Figliolo.-

L'ultima parola venne proferita con una punta di disprezzo abbastanza evidente dall'uomo che si proferiva portatorte di pace e armonia all'interno del clan. Suo padre, colui che lo aveva bandito, che lo aveva privato del titolo di capo-clan.
Raksha notò che il tempo non era stato genitle con suo padre. La folca chioma corvina ora era diventata color sale e pepe e, al suo fianco, oltre che il cane genitore di Rikimaru, vi era un bastone con la quale si sorreggeva a fatica.
I membri più giovani e aitanti del clan, intanto, lo avevano circondato, mentre i loro segugi ringhiavano contro la sua figura. Rikimaru, come il suo padrone, non si scompose e sembrava come se li stesse guardando con aria di sfida.

-P a d r e c a r o ... Sono venuto a riscattare il mio onore, nonchè iciò che mi apartiene per diritto di nascita.-

Detto questo getta il corpo semi-cosciente del ragazzo dalla chima argentea e ferito.
Il padre era un uomo dedito alla giustizia, al contratio di suo figlio spietato e sanguinario. Per questo lo aveva bendito, nonostante fosse uno dei membri più forti e promettenti. Il vecchio non riusciva a sopportare l'aggressività di suo figlio che, spesso e volentieri, riduceva in fin di vita tutti i membri del clan con la quale conduceva i suoi "allenamenti personali".

-Non vi è nulla che possa far cambiare il mio giudizio di 5 anni fa.-

Disse il vecchio muovendo la bocca rugosa che pareva straziata dal dolore del ricordo. Gli occhi oppannati dalla stanchezza, dalla vecchiaia e dalla sofferenza.

-Neanche quello che hai cercato per tutta la vita? Questo ragazzo se ne è cibato e ora io l'ho incatenato. Vedi? tua moglie ha dato alla luce...-

Colui che ti ha servito il frutto a cui hai tanto ambito. Questo avrebbe detto se l'ira del padre non lo avesse bloccato.

-Mia moglie è morta dandoti la vita e tu le dici questo? Sei un dannato ingrato, sparisci dalla mia vista. Portatelo fuori...Portatelo fuori.-

Scoppiò in un pianto, ripensando al giorno in cui vide sua moglie dare ala lcue con tanto amore e sofferenza, quel fagotto che, forse nutrito dal rancore che il padre provava per la morte della donna, era divenuto una macchina da guerra.

~•~

Recuperi i sensi che sei in una camera accogliente. Il letto e soffice e il tuo corpo, colmo di cicatrici e vecchi segni di bruciature, sembra essere accudito da un'avvenente fanciulla.
Hai ricordi sfocati della tua prigionia, di quello che è accaduto nella hall del clan, ma in mente è ben vivido il ricordo che hai del viso di quella ragazza che sorreggeva il capo clan.
Descrivi il tutto, cosa provi e cosa hai intenzione di fare e se vuoi porgi delle domande alla ragazza.

P.s. Scusa per l'autoconclusività con cui ho trattato il tuo pg, ma era necessaria per giungere sino a questo punto. Siamo alle battute finali.

 
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