La brama e la rivalsa, addestramento Rakro.

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K i t a *
view post Posted on 8/7/2012, 16:17




La brama e la rivalsa

I


Era come un piccolo fiore cresciuto sotto l'ombra di un albero maestoso, le foglie verdi e rigogliose, il tronco solido e possente, costantemente ammirato dai passanti, facendo passare in secondo piano il bocciolo che lentamente cresceva al suo fianco. Quasi sembrava trarre una maligna gioia di queste inequivocabile preferenze, senza però tenere in considerazione che ogni fiore, anche quello dall'apparenza più innocua, può contenere delle spine.

E il giovane Logan aveva la sua particolare spina, conosciuta come La Tagliateste, famigerata in tutto il mondo, specialmente nella piccola isola che gli aveva dato i natali, che gli aveva fatto saggiare fino a dove sa spingersi la cattiveria umana, che aveva imparato a temerlo e a rispettarlo proprio grazie a lei. Eppure quell'ombra continuava ad invaderlo, impedendogli di raggiungere le vette che si era prefissato, consapevole che se voleva spiccare lo avrebbe dovuto sdradicare.


qm point


:jaku:
Vieni convocato nell'ufficio del Kage insieme a tre tuoi compagni, cui ti spetta dare i caratteri che meglio preferisci.
Il tuo primo post sarà incentrato in tutto questo, puoi dire e fare ciò che preferisci.
Forza e coraggio.


varie ed eventuali

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-RakRo-
view post Posted on 13/7/2012, 22:26




Convocazione

«Logan!» Una voce di quelle veramente fastidiose stava bussando alla porta di un ragazzo di diciannove anni di Kiri. «Logan! Svegliati!»
Era appena giunta l'alba quando Kaya, una ragazza alta non più di un metro e mezzo, strappò Logan da sogni inquieti con le sue urla.
Il possessore della Tagliateste si alzò a fatica dal letto e andò ad aprire alla ragazza che urlava selvaggiamente la fuori. Era decisamente troppo presto per i suoi standard ed il risveglio non era stato di certo dei migliori.
«Ce l'hai fatta finalmente! E' da un pezzo che ti chiamo!»
“E stai zitta! Oca!” Parole che Logan non permise uscissero dalla sua bocca, sapeva che se avesse detto chiaramente cosa pensava, l'effetto che avrebbe ottenuto sarebbe stato dei peggiori. Si limitò quindi ad un semplice «Cosa vuoi a quest'ora?»
«La Mizukage ci ha convocati. Dice che è una cosa importante. Sbrigati a vestirti, io ti aspetterò qui fuori, pigrone» Kaya pronunciò quell'ultima parola con un aria di netta superiorità. Era sempre stata molto altezzosa, una tipa che credeva di essere superiore al mondo intero. Certamente era una ragazza fuori dal comune, in molte a Kiri invidiavano la sua bellezza, la sua intelligenza e la sua abilità innata, lo Hyoton.
«Cosa c'è? Non è la prima volta che mi vedi nudo, come mai questa timidezza ora?» Logan disse quelle frasi con il sorriso stampato sul volto, come se l'avesse in qualche modo messa in difficoltà.
I due si erano frequentati per un periodo più o meno lungo, e Kaya era stata una delle migliori scopate di Estheim, e, a sentire quello che si vociferava nel villaggio in quel periodo tra le ragazze, la cosa era stata reciproca.
«Non mi vergogno affatto idiota! Solo che non voglio vedere quel tuo brutto muso più del necessario!» Detto questo, la ragazza dagli occhi celesti girò i tacchi e uscì dalla porta, sbattendola una volta fuori dalla casa.
“Cosa cazzo ci sarà di così importante da dovermi svegliare all'alba?” Logan si scervellava per cercare di capire cosa potesse attenderlo e nel frattempo si dava una ripulita, giusto per essere presentabile di fronte alla Kage. Impugnò la sua Tagliateste ed uscì dalla casa dove c'era Kaya che lo aspettava impaziente. Sorprendentemente quest'ultima non parlò, probabilmente era troppo infastidita dalle parole che Logan aveva pronunciato precedentemente. I due si avviarono silenziosamente verso la residenza della Mizukage dove presto avrebbero saputo il perché di quella convocazione a quell'ora così assurda.
I raggi solari non erano mai riusciti a penetrare la fitta nebbia che caratterizzava il villaggio di Kiri, quella mattina non c'era alcuna eccezione. La nebbia dava a questo villaggio un'aria teatrale, e a quell'ora, se non fosse stato per qualche cittadino intento ad iniziare la propria attività lavorativa, chiunque avrebbe potuto scambiarla per una perfetta città fantasma.
«Cosa abbiamo qui? Oh oh oh, ciao piccioncini» Ad uccidere il silenzio che aleggiava fino a quell'istante fu Gin, un membro della squadra di Kaya e Logan, che li guardava con il suo solito sorriso innaturale e forzato dall'alto di un tetto di Kiri. Lui era un ragazzo dai capelli color cenere, con occhi di un azzurro limpidissimo che sembravano rispecchiare il cielo più bello, che però teneva quasi sempre socchiusi.
«Ho interrotto qualcosa, piccioncini?» disse, mentre cadeva con fare felino da un altezza non indifferente.
«Falla finita Gin! Non stiamo insieme da un pezzo!» Kaya gli ringhiò contro. Odiava quando si parlava della sua relazione con Logan, e Gin, sembrava trarne piacere a chiamarli in quel modo infame, a ricordare sia a lei che a lui che avevano avuto una relazione. Effettivamente Gin amava far innervosire le persone, era una delle cose che gli riusciva meglio, insieme al combattere.
«La Mizukage ha convocato anche lui?» Logan guardò con aria assonnata e scocciata Kaya. Anche se a lui, quell'argomento dava meno fastidio che a Kaya, Estheim non riusciva a sopportare i modi di fare di Gin, e in condizioni normali gli sarebbe andato contro, minacciandolo, ma era veramente troppo presto e Logan quasi non si reggeva in piedi per il troppo sonno.
«Siamo stati convocati tutti e quattro. Yoite ci sta aspettando davanti il palazzo della Kage, muoviamoci» ed ecco che ancora una volta l'aria altezzosa di Kaya si faceva sentire.
Logan, Kaya, Gin e Yoite. Loro quattro formavano una delle squadre più promettenti di tutta Kiri, talmente forti che, nonostante non possedessero nemmeno un jonin in squadra, gli venivano affidate le missioni ritenute troppo difficili per le altre squadre dei ninja semplici di Kiri. A fare le veci del jonin e cioè del caposquadra, vi era Logan, poiché era uno dei sette spadaccini della Nebbia. Ovviamente nessuno degli altri lo considerava come tale, tutti e quattro decisamente troppo diversi e troppo forti per avere un capo a comandarli. Eppure, nonostante non avessero un leader vero e proprio, non avevano mai fallito una missione.
Arrivarono davanti il palazzo della Kage dove, come aveva detto Kaya, c'era Yoite ad aspettarli. Questo era senza dubbio alcuno il membro più taciturno. Indossava sempre un berretto marroncino chiaro, un cappotto nero e dei guanti che, da quel che diceva lui, gli servivano per mantenere più salda l'impugnatura con i kunai.
«Siete tutti pronti?» Logan si voltò verso gli altri aspettando una loro risposta. Yoite fece solo un cenno con la testa mentre Gin e Kaya all'unisono dissero «Si»
«Entriamo»

rdpXs


L'esterno dell'edificio era sorvegliato da diversi ninja di alto rango, ma nulla in confronto a quanti ne si potevano trovare all'interno.
Quando i quattro entrarono, i vari ninja di guardia all'edificio li iniziarono a fissare in maniera quasi morbosa. Il team di Logan era rispettato in tutta Kiri poiché venivano visti come una futura colonna portante per tutto il paese della Nebbia, ma questo era un villaggio infame, dove i ninja invidiano la fama e la potenza degli altri anziché esserne orgogliosi. In particolar modo, di solito veniva visto con odio Logan, poiché figlio del grandissimo Tokunaga Estheim, uno dei più grandi ninja mai esistiti in tutto il paese della Nebbia, una leggenda vivente morta all'incirca otto anni prima nel tentativo di respingere la furia distruttiva del Nibi.
Logan odiava l'eterno paragone che c'era tra lui e suo padre. Quest'ultimo lo trattava con disprezzo e superficialità nonostante avesse ottenuto la famigerata Tagliateste, nonostante fosse considerato una delle promesse di Kiri, nonostante tutti i suoi sforzi, rimaneva sempre in secondo piano, rimaneva il semplice figlio del grande Tokunaga. Per questo motivo quando il Nibi lo spedì nell'altro mondo, Logan ne fu veramente felice, come se si fosse liberato di un pesante fardello. Eppure, la fama del padre lo perseguitava anche dopo la sua morte. Per tutti, nell'isola della Nebbia era si uno dei sette spadaccini leggendari, ma soprattutto il ragazzo che doveva ripercorrere i passi del padre, diventando un ninja valoroso come lui. Ma a differenza di Tokunaga, il piccolo Estheim non era un ninja dai sani principi morali, un prode uomo che a costo della propria vita avrebbe salvato il più inutile dei garzoni. No, Logan era diverso. Logan amava in maniera perversa il sangue, quello stesso sangue con cui la sua arma si nutriva per rigenerarsi, quello stesso sangue che lo aveva traumatizzato circa tredici anni prima, quando per conquistare la Kubikiri Bouchou dovette uccidere molti dei suoi coetanei, molti dei suoi amici, a costo del suo occhio destro, tutto a causa di quel folle del vecchio Mizukage. Logan voleva la libertà, voleva spezzare le catene che lo legavano al padre e sentirsi finalmente libero, libero dal suo destino che lo aveva etichettato come colui che doveva diventare un ninja formidabile in onore del padre e presto, molto presto, avrebbe reciso quelle catene grazie alla sua anima plasmata sotto forma di spada, grazie alla Tagliateste.
«Ci siamo» Kaya bussò alla porta.
“Sentiamo che cazzo vuole la Mizukage a quest'ora del mattino”

Le modifiche al post sono dovute ad una correzione riguardante l'età ed altre date che erano scritte male

Statistiche


Chakra ▪ 10/10

Status Fisico ▪ Perfetto

Status Mentale ▪ Assonato - Nervoso - Curioso

Tagliateste ▪ Illesa

Equipaggiamento ▪ Shuriken x10 - Kunai x10

Tecniche



Edited by -RakRo- - 31/8/2012, 19:06
 
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K i t a *
view post Posted on 27/8/2012, 17:36




La brama e la rivalsa

II


China sulla scrivania illuminata dal tenue sole, proveniente dalle vetrate alle sue spalle, Mei, la Mizukage, scarabocchiava su alcuni fogli di carta, gli occhi stretti in un’espressione concentrata. I lunghi capelli castani le ricadevano lungo le spalle nude, sfiorando il vestito dalla stoffa pregiata che le stringeva il corpo; vi passò distrattamente una mano, la mente offuscata da preoccupazioni sempre maggiori. Talmente era presa dal proprio filo di pensieri che non udì il battere leggero e spiccio sulla porta di legno che separava il suo ufficio dal resto del palazzo.
Passi leggeri si aggiunsero al silenzio di cui si era circondata, ma niente scalfiva la sua concentrazione, come se il semplice tamburellare dei suoi polpastrelli fosse il più efficace scacciapensieri esistente. Se le sue paure si fossero dimostrate fondate, niente avrebbe più avuto una reale importanza.

La porta si aprì lentamente, quel tanto che era sufficiente al figuro per identificare il gruppo che sostava di fronte. I quattro ragazzi si trovarono davanti ad un uomo – alto e robusto, di età avanzata per gli standard dei ninja di Kiri – che li scrutava con supponenza. Spostò il suo solo occhio bianco su ognuno di loro, rimanendo qualche secondo in più sul giovane Logan; serrò la mandibola, un movimento quasi impercettibile, per poi allungare il braccio con cui tratteneva la porta, spalancandola, permettendo al gruppo di entrare nella stanza. «Seguitemi.» disse, voltandogli le spalle e incamminandosi lungo il breve corridoio.
Una volta arrivati nell’ampio ufficio della Mizukage, si schiarì leggermente la voce, tentando di richiamarne l’attenzione, aggiungendo: «Signora, è arrivato il gruppo di shinobi da lei richiesto». Finalmente la donna si fermò, sollevando lo sguardo dalle scartoffie e posando gli occhi verdi sui quattro. Sembrò soppesarli per alcuni istanti, il viso una maschera di cera da cui non si riusciva a ricavare alcuna emozione; durò solo un attimo, poi l’espressione si distese in un sorriso amabile, sollevandosi dalla propria sedia. «Benvenuti!» gli disse, girando attorno alla scrivania e ponendosi di fronte, entrambe le mani poggiate sul duro legno del tavolo. Li fissò uno a uno, e Logan poteva giurare di aver visto un leggero zampillo negli occhi della donna quando quelli s’incrociarono con il suo solo occhio buono. «Vi ho convocati» proseguì lei, come se niente fosse «perché ho bisogno dei vostri servigi per una missione. La pericolosità è elevata per i vostri gradi, ma ritengo siate più che qualificati per compierla nel migliore dei modi». Si voltò appena, allungando una mano verso la pila di fogli su cui lavorava qualche minuto prima, sfilandone uno. «Ci sono stati segnalati movimenti sospetti lungo le coste meridionali. Non abbiamo la certezza di cosa possa essere, ma sembra esserci in atto una qualche attività criminale, non sappiamo di che portata. Il vostro compito sarà di scoprirlo e intervenire al fine di sedare tutto sul nascere». Spostò lo sguardo su Ao, il ninja che li aveva accolti e che sostava insieme con loro, qualche passo indietro, fermo e concentrato, le braccia strette intorno al busto, che ascoltava con attenzione le parole della donna. Guardò nuovamente i quattro ragazzi: «E’ un lavoro rischioso, perché non conosciamo la portata e le intenzioni che stanno dietro questi insoliti movimenti. Portate a termine la missione e avrete un’adeguata ricompensa alle difficoltà che troverete. Temo che ce ne saranno». Sospirò leggermente, per poi allungare il foglio di carta verso Logan: «Qua sono indicati i luoghi in cui sono stati registrati gli ultimi movimenti e di che tipologie si tratta. Come vedrete è un groviglio senza capo né coda, ma abbiamo buone ragioni per sospettare ci sia dietro qualcosa di grosso. Avete la nostra piena fiducia» concluse, guardando diritto il giovane Estheim «fatene buon uso. Siete congedati». Rivolse loro un altro sorriso incoraggiante e raggirò di nuovo il tavolo, dando le spalle al gruppo e fissando il panorama di Kiri che s’intravedeva dalla finestra.

Ao fece un passo in avanti, rivolgendosi ai quattro: «Da questa parte, prego». Accompagnò il gruppo fuori dall’ufficio e si congedò con un piccolo inchino militare, dopo di che chiuse la porta, senza aggiungere altro. Ripercorse il corridoio, tornando dalla Kage, che ancora stava fissa di fronte alle vetrate. «E’ ancora convinta sia stata l’idea migliore?» domandò, misurando le parole. «Devo esserlo Ao. In un modo o nell’altro si prospettano guai ancora peggiori».


qm point


Buon lavoro, dico sul serio. Qualche imperfezione di sorta ma nessuna sbavatura troppo evidente, Logan respira in maniera autonoma e questo è un ottimo punto di partenza. Ben caratterizzati i tuoi 3 png. Vediamo come porterai avanti l’addestramento!
La Mizukage consegna a te il foglio perché ti considera il caposquadra, al suo interno trovi le indicazioni per un piccolissimo villaggio sulla costa meridionale, noto come Kosidane, che è composto unicamente da pescatori e le relative famigliole. E’ un posto malfamato, in genere solo di passaggio per raggiungere l’entroterra e Kiri stessa, chi si ferma in quel luogo non è sicuramente una brava persona. Da un po’ di tempo, difatti, si sono stabiliti dei nuovi concittadini, che sembrano voler fare tesoro dell’aria fetida che tira a Kosidane. Sembrano aver raccolto sotto il proprio giogo numerosi abitanti, e qualsiasi loro mossa lascia intendere che dietro ci sia un fine più grande. Ciò che dovete fare – chiede la Mizukage dentro il suo messaggio – è infiltrarvi nel villaggio e riuscire a capire cosa sta succedendo.
Nel tuo post rivisiterai dal tuo punto di vista il colloquio con la Kage, comunicherai ai tuoi compagni il da farsi, proverete a intavolare una possibile strategia (?) e vi avvierete verso il villaggio. Ti dovrai fermare una volta giunto a Kosidane.
Spero di essere stata chiara, per dubbi o domande sai dove trovarmi!


varie ed eventuali

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2 replies since 8/7/2012, 16:17   87 views
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