Avevo ormai abbandonato Ame, mia terra natia, da un'intera giornata ed ero ormai giunto alle porte di Konoha; in quelle relativamente poche ore di viaggio il paesaggio era radicalmente cambiato, dalla fitta e sottile pioggia del mio villaggio, al caldo sole del paese del fuoco. Il tragitto fu una piacevole camminata tra la verdeggiante foresta che separa i due paesi, che fosse notte o giorno, il continuo susseguirsi di alberi e cespugli rendeva il tutto estremamente monotono; solo le sporadiche comparse di animali selvatici facevano si che, in quel paradiso di tranquillità, ci fosse un minimo movimento... durante la notte, ad esempio, una civetta grigia aveva smosso le foglie di un albero che costeggiava il sentiero, per poi spiccare il volo e compiere sinuosi volteggi fra i tronchi scuro, in cerca di cibo.
Tralasciano il noioso frangente del viaggio, ciò che mi aspettava al mio arrivo a Konoha era di ben altro livello, già ad una decina di chilometri era possibile intravedere il maestoso monte, raffigurante i volti degli Hokage; la bellezza di quelle sculture metteva in ombra l'intero paesaggio circostante, ma il portone d'entrata, unico varco tra le imponenti mura di cinta che avvolgevano il villaggio, non era certo da meno... due massicce porte verdi con dipinti due kanji rossi, ad impressione era certamente il loro spessore, più che l'altezza; avvicinandomi non potei fare a meno di alzare il naso verso il celo, mirando in tutto il loro splendore quelle porte, all'aspetto comuni, ma ben più importanti. Riportando lo sguardo davanti a me potei notare due ninja della foglia, controllavano con aria spensierata, ma vigile, tutti coloro che entravano ed uscivano; sicuramente la sorveglianza non era scadente, ma mi chiedevo quanto fossero realmente abili quegli shinobi, pensiero che ebbe ben poco tempo per danzare nella mia testa. Credetemi quando vi dico che fui letteralmente rapito da quel viale, così pieno di vita, così pieno di gioia e colori, nulla aveva a che vedere con Ame, un villaggio notoriamente scuro che di sera si colorava per mezzo di luci al neon e faretti posti sotto le insegne; li a Konoha invece vi era gente ovunque in pieno giorno, bambini che giocavano a fare i ninja, ragazze che gironzolavano in gruppetti sorridenti, uomini indaffarati a fare qualsiasi cosa... insomma, un villaggio vivo ed animato.
Cominciai ad addentrarmi per quel vialone, molto in lontananza si poteva scorgere il palazzo dell'Hokage, ma la mia attenzione era rivolta alle splendide ragazze, che di tanto in tanto mi passavano accanto; ve ne erano per tutti i gusti, more, bionde, rosse e castane; alte, basse, magre e grasse... poteva forse essere quello il luogo in cui avrei trovato l'amore? Non potevo saperlo, ma sotto sotto un po ci speravo. Dopo pochi minuti di cammino, il mio collo cominciava a lamentarsi per la troppa attività a cui lo stavo sottoponendo, oltre a quello cominciava anche a farsi sentire un po di sfinimento, provocato da quel calore a cui non ero certo abituato; portai la manica del braccio sinistro alla fronte per asciugarmi il sudore, era già parecchio camminavo, nel compiere quel gesto scorsi un pub... istintivamente la mia lingua comincio a muoversi per inumidire le labbra, nella mia mente balenò l'immagine di una bionda, schiumosa e, sopratutto, ghiacciata birra; d'istinto la mia gamba destre si mosse in avanti, fu il primo passo di pochi altri che mi portarono nella fresca penombra che aleggiava all'interno del pub. Il luogo non era dei più ricercati, l'aspetto lo faceva apparire un bar malfamato, di quelli che si trovavano solo ad Oto; tuttavia al bancone vi era un uomo dall'aspetto cordiale, vestito in maniera semplice ma pulito, le pochissime persone sedute ai tavoli erano tutti sorridenti e creavano una discreta baraonda... pareva che nessuno ancora avesse alzato il gomito, evidentemente li di primo mattino la gente aveva un certo contegno, cosa che ad Oto non esisteva all'interno dei pub; feci poco caso alle cameriere, molto carine, ma troppo coperte da quegli abiti che apparivano molto tradizionali. Mi sedetti al bancone, la sete si faceva sentire sempre più insistente e non mi sembrava il caso di rimandare oltre quella bella bevuta, ordinai al distinto barista una bella pinta fresca e, nell'attesa, cominciai a sfogliare una piccola lista di ricercati, posta all'estremità del bancone; i nomi su quella lista erano sconosciuti, le loro taglie erano abbastanza ridicole e dalle facce non sembravano neanche così pericolosi... finalmente, dopo pochi minuti, arrivò la mia birra, cominciai a gustarmela pian piano, dio era così fresca e gustosa; comunque, fu in quell'istante, l'istante in cui riposai il bicchiere sul banco, che i miei occhi scorsero un nome "Hito Kuroi, Lo Spadaccino Psicopatico"; potete ben capire a cosa pensai in quel momento
*Questo sarà il mio prossimo bersaglio.*
Preso dalla curiosità estrassi il manifesto dalla pila, lo mostrai al barista e con un sorriso amichevole gli porsi una semplice domanda
"Chiedo scusa, lei cosa sa di questo simpatico personaggio?"
Speravo vivamente che il barista sapesse dirmi dove o come trovarlo, se veramente desideravo diventare il migliore spadaccino al mondo, dovevo pur cominciare a farmi un nome e partire da individui di quel calibro era l'ideale; dovevo solo sperare di trovare informazioni utili e che "lo Psicopatico" fosse ancora nei paraggi...
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