❝ Il disegno prende forma, finalmente ❞ Segretezza, mistero. Il tempo aveva giocato a nostro favore. Cinquant'anni furono abbastanza perchè le nuove generazioni perdessero la conoscenza di quel nome, solo i più anziano potevano ricordare ciò che Akatsuki fece al mondo, ma per adesso quel nome sarebbe stato ancora un ricordo lontano.
Le priorità erano altre, anche se qualcosa doveva iniziare a muoversi affinchè il disegno si dispiegasse, ma prima di poter fare qualsiasi cosa erano necessario che io accrescessi il mio potere, che lo coltivassi fino a farlo esprimere il tutto il suo potenziale così che le mie strategia in battaglia potessere divenire sempre più accurate, il mio rituale andava perfezionato e il mio vagar avrebbe presto avuto un nuovo "compito" da eseguire per il sommo dio Jashin.
Mi trovavo nella terra del fuoco, molto lontano dal pericoloso villaggio della foglia, quasi ai confini di questa forte e gloriosa terra. Avevo sentito di un monastero dove si professava una religione molto particolare. Questi credenti infatti erano convinti che la terra, la pace, le amicizie e tutti i legami dell'uomo durante la sua vita, fossero regolati dalla volontà del fuoco. Uno spirito innato dentro ognuno di noi, che se opportunamente alimentato da ambizione e fiducia, permetteva di affrontare qualunque avversità.
Che grande stronzata.In qualità di divulgatore della volontà del sommo Jashin, era mio compito seguire i suoi insegnamenti per educare questi miserabili... peccato per loro che gli insegnamenti basilari di tale religione trovassero radice nello sterminio e nella profonda gratitudine del dio dinanzi ai sacrifici umani che non sarebbero tardati ad arrivare. Arrivato al tempio, infatti, due monaci completamente vestiti di bianco, mi chiesero cordialmente di desistere dal proseguire, in quanto il monastero era accessibile solo su permesso di uno dei 12 guardiani.
I miei occhi si socchiusero per un momento, potevo già pregustare quel sapore quasi metallico del sangue che sgorgava a fiotte dalle loro gole, ma la mia smania doveva frenarsi, ogni omicidio doveva essere come una danza, ogni goccia di sangue un dono, ogni vittima andava onorata e ornata prima di essere presentata al dio.
❝ Accogli questo mio dono, oscuro signore della morte ❞
Non erano guerrieri e la cosa fu subto palese. Flessi i muscoli delle gambe così da piegarmi, nello stesso istante feci perno su uno dei piedi così da poter girare su me stesso mentre la mano destra afferrava l'elsa della mia falce. Il movimento fu veloce, diretto, calcolato. Afferrai la falce e la stessa forza di torsione del mio movimento mi permise di caricare un colpo laterale che tranciò di netto uno dei due monaci orizzontalmente, all'altezza del bacino. Il rosso del sangue macchiò rovinosamente l'entrata del tempio, spinto dalla forza del mio fendente mentre il secondo monaco sembrava castare una tecnica. Il braccio sinistro, libero, sferrò un colpo con il palmo della mano dritto sul suo collo, soffocandolo. Vidi il colore del suo viso cambiare un paio di volte prima di colpirlo nuovamente allo stomaco con un pugno, questo lo fece piegare in avanti, come a voler cadere e fu l'i che la mia falce, come quella della nera signora, lo decapitò ponendo fine alla sua agonia.
Il sangue dei monaci era così tracotante che mi aveva macchiato le vesti prima di inondare quel pugno d'erba. Avevo degli schizzi perfino sul viso ma la cosa non faceva altro che alimentare la mia sete. Strinsi il un pugno il ciondolo di Jashin che portavo al collo, pregando affinchè la morte dei questi due insetti sfamasse l'oscuro signore, poi con un colpo netto aprii il portone di pietra che immetteva nel giardino del tempio.
❝ Buonasera ❞