Il paese del Fuoco, una delle cinque grandi nazioni ninja, da sempre è patria di valorosi guerrieri e spietati criminali. Un tempo, quando il Governo Mondiale non aveva ancora esteso la sua egemonia sui continenti, Konoha poteva vantare di un esercito tra i più potenti in assoluto, formato da Ninja esperti e dotati di particolari abilità innate che li rendevano personaggi fuori dall'ordinario. Adesso, di quel glorioso regno, non resta che un lontano ricordo, anch'esso destinato a scomparire dalla memoria degli uomini che abitano il mondo. Una volta infiltratasi negli organi istituzionali del continente, la marina è riuscita a modificare le gerarchie presenti, militarizzando il paese e unendo sotto un'unica bandiera tutti i continenti, debellando una volta per tutte la parte ''malvagia'' del mondo.
La leggera brezza soffia incessantemente dalle prime luci dell'alba smuovendo, al passaggio, la chioma bionda del giovane lottatore che da giorni continua a vagare senza meta lungo la direttrice che lo dovrebbe condurre alla costa. Le iridi azzurre scrutano l'orizzonte alla ricerca di un luogo ove riposare per pochi istanti, nel mentre le cuffiette del Lp3 continuano a ''pompare'' la playlist del giovane che sembrerebbe muoversi a ritmo, inclinando il capo in avanti per poi rialzarlo, producendo uno strano *bum cha* con la bocca. Schiocca le dita nel mentre la gamba destra si alterna alla gemella andandosi a riprodurre in una fiera avanzata che segna la terra sulla quale battono le suole delle scarpe.
« Eccolo.. »
Labbra che si schiudono nel mentre la flebile voce del pirata viene trasportata dal vento per poi disperdersi nell'aria. Finalmente dopo giorni di cammino è giunto sulla costa che segna il confine orientale del paese e da qui avrà inizio la sua avventura. Seduto sul bordo della scogliera, le iridi del giovane si perdono all'orizzonte osservando il moto ondoso del mare che sembrerebbe crescere d'intensità ad ogni istante. Le onde si infrangono contro la parete rocciosa riecheggiando nell'aria nel mentre le gambe dondolano alternandosi l'una all'altra. Il volto del Rarglove volge in alto, le palpebre si socchiudono per pochi istanti, giusto il tempo per fare un profondo respiro. Sembrerebbe quasi che il giovane stia cercando di isolarsi dal mondo che lo circonda, probabilmente alla ricerca di una pace interiore che non è caratteristica del suo Clan. Attimi di silenzio interrotti dal fragore delle onde a dal fruscio dei rami smossi dal vento, una quiete quasi apparente aleggia nell'aria nel mentre le mani del pirata si poggiano al suolo, dietro la schiena, piegandosi leggermente all'altezza del gomito per permettergli di compiere un'innaturale capriola all'indietro. Gambe che vengono dapprima contratte verso il busto per poi sfruttarne lo slancio per completare la movenza e tornare nuovamente ritto sulle gambe con il viso rivolto verso l'oceano.
« Sono un fulmine a ciel sereno, sono un head shot/
e voi che credevate di aver sterminato i Rarglove/
mi spiace ma non è così/
sono il demone del mondo, chiamami Demi De. »
Parole che vengono urlate seguite dal solito movimento ''accondiscendente'' del capo, prima di voltare le spalle al paesaggio per intraprendere la discesa che lo condurrà sulla banchina. Ogni passo che compierà da questo momento in poi sarà come un piccolo tassello che andrà a costruire il quadro della sua vita, un quadro che riporterà la casata agli antichi splendori.