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Destinazione: Kiri
Alexander Rarglove
Chakra 26/30pt.
♬ Sometimes I feel like just letting go and screaming out loud ♬
Auricolari nelle orecchie, volume della musica a livelli assordanti per far sparire tutto ciò che lo circondava in quel momento - sarebbe proprio da me - un commento ed una leggera smorfia, un accenno del labbro, quasi un sorriso su quella caletta dell'isola che una volta era appartenuta al clan Rarglove; già, lasciarsi andare e gridare, sfogare tutto quello che teneva dentro in un impeto di rabbia, imperioso e liberatorio, ma ormai era da tanto che non lo faceva, da troppo aveva chiuso a doppia mandata il suo cuore, incapace di amare, in grado solo di assorbire dolore come una spugna, si chiedeva quando tutto questo lo avrebbe ucciso eppure andava avanti per la sua strada, prima o poi avrebbe trovato il potere di cambiare le cose, prima o poi sarebbe cresciuto tanto da poter prendere in mano la situazione e con tale risolutezza ora tentava in modo assai rudimentale di rappezzare una zattera abbandonata, fortuna volle che il sito dello scontro non divenne con il tempo terra promessa per cacciatori di tesori si che non solo gli averi del clan ma ciò che restava delle corazzate della marina stesse si trovassero ancora li, manna dal cielo poichè tra tutto Alexander riuscì a trovare i materiali necessari per costruire il suo mezzo di trasporto, pericolante in realtà, dubitava sarebbe resistito a lungo ma fortunatamente "casa" poco distava dalle più orientali isole dell'arcipelago di Kiri, il viaggio sarebbe stato decisamente breve.
Culo, inelegante ma era l'appellativo più adeguato da affibbiare a quella circostanza, nato a Suna Alexander non era mai stato uomo di mare, amava l'odore di iodio, ammirare l'orizzonte ma non si sentiva un marinaio, un pirata, così era pura fortuna quella che gli permise di salpare in una giornata ottimale, il sole splendeva ed il vento puntava ad occidente, verso le nebbiose coste di Kiri; Lo sguardo rivolto in basso si perdeva nel blu penetrante dell'oceano, quel blu che si perdeva nelle profondità dell'abisso tanto imperscrutabile come l'animo del Rarglove, il vento sospingeva dolce la zattera che dal canto suo beccheggiava vistosamente, la carpenteria non poteva essere definita proprio l'arte prediletta dal giovane ronin; Sembrava tutto andare per il meglio quando senza preavviso la zattera sussultò tanto da destare il Rarglove dai suoi pensieri, gli occhi lesti scrutarono dapprima l'orrizzonte per poi passare al mare, le onde si erano placate esattamente come il vento, non v'erano navi all'orizzonte ne pesci sulla superficie, era strano, la calma era sempre sintomo di guai per l'esperienza che il ragazzo aveva accumulato, improssivamente un'onda di anomale dimensioni si abbattè sulla zattera che dio solo potrebbe spiegare come non si ruppe all'impatto, Alexander si stupì più di questo che del piccolo maremodo dal nulla nato - cazzo - commento volgarmente appropriato di fronte ad una delle creature più grosse degli oceani, un Re del mare, un mostro serpentiforme dalle mastodontiche dimensioni lo aveva puntato - dove l'ho già vista questa? - esilarante la situazione per un demone, il leggendario pirata Rufy aveva iniziato il suo viaggio allo stesso modo, partito da Foosha fu bloccato da un mostro simile, era destino, adrenalina nelle vene e risolutezza nello sguardo, carico il pugno di chakra si rivestì di sangue fino a formare i proverbiali cestus, che di Alexander sono l'arma primaria, per essere poi tradotti in un'onda d'urto tanto potente da abbattere la fiera, un colpo diretto al muso che spezzò perfino alcune zanne del mostro marino - tu mi porterai fortuna - ;
Fragoroso fu il ripiombare in mare della creatura, molto scenografico l'effetto pioggia che investì Alexander, sorprendente il vedere dietro il corpo del mostro il palesarsi della terraferma, Kiri, finalmente raggiunta, l'inizio di una nuova storia.
"Resoconto"
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