Anima nera

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view post Posted on 12/7/2012, 12:35

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Bene baku, sei sul gdr da parecchi anni ma come avrai potuto notare gli addestramenti adesso seguono una linea del tutto diversa. Il background non è più mero ornamento da scheda, ma parte integrante del forum e ogni pg deve averne uno che sia compatibile con la situazione in cui è ambientato il gioco.

Il tuo è leggermente vago, ma questo può essere usato a favore del nostro intento, in quanto si presta a interessanti sviluppi. Il tuo pg è un ninja di konoha che però riscopre una natura non proprio incline alle regole, che lo spinge a volersi allontanare dal villaggio e dedicarsi alla vita della pirateria, qui ingerisci il frutto del diavolo. Io voglio fare un passo indietro, voglio ambientare questo esame proprio nel periodo che va dalla presa di coscenza della fuga all'allontanamento vero e proprio, quindi tutti quegli eventi che ti portano ad essere quello che sei.

Primo post: Voglio che mi fai una bella panoramica del tuo personaggio, una descrizione che porti a delineare bene le motivazioni che lo hanno spinto ad llontanarse, e poi procediamo con la fuga. Ovviamente i ninja non saranno gentili verso un compagno che decide di allontanarsi, quindi le cose si faranno interessanti. Il background è tuo, quindi hai carta bianca, io interverrò per dirigere l'orchestra. Buon post.



Edited by » ToX - 12/7/2012, 18:17
 
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Baku
view post Posted on 14/7/2012, 13:10





Anima Nera


La luce filtrava tenue attraverso la finestra, era il tramonto. Shion era sdraiato sul letto con le fasciature che gli coprivano la gamba e parte dell'addome. Il ragazzo stava a occhi chiusi, sembrava dormire nel contrasto tra l'affaticamento del suo viso e i lineamenti sottili che il sole accarezzava quasi con tocco materno.
La porta si spalancò e fece capolino nella stanza una figura maschile, era alto e robusto con capelli neri ricci.
- Ehi, campione, come sta la gamba?
Si trattava di Raijin, amico di Shion che portava in mano delle confezioni che già si preoccupava di sistemare sul tavolo non molto lontano dal letto.
- Non fa male.
- Credo che sia normale, è più di un mese che non ti alzi da quel letto, ormai avrai perso sensibilità a tutto il corpo. Dov'è il dottore?
- È partito questa notte, dormivo, non ho avuto l'occasione di ringraziarlo.
- Ringraziarlo? Chissà se ha funzionato, era proprio un tipo piuttosto strano, non se ne vedono molti così a Konoha, se davvero ti ha curato come dice tra qualche mese potrai tornare a camminare. Ramen?
Il ragazzo aveva estratto dalle confezioni due ciotole di ramen, sapeva benissimo che era il cibo preferito di Shion che annuì con un sorriso e un timido cenno della testa. Passò meno di qualche mese in quella piccola casupola di periferia dove era stato curato. Non sapeva con esattezza che cosa gli avesse fatto il dottore ma quando tolse le fasciature riuscì ad alzarsi con qualche piccolo problema. Ma le gambe ora funzionavano e gli sembrava quasi un miracolo. Erano passati oltre 4 anni da quando Shion e Raijin avevano affrontato la missione che lo aveva lasciato senza l'uso delle gambe.
Era successo entro i confini del paese del fuoco, la missione era semplicissima e si trattava di scortare il chiosco di un mercante per qualche chilometro. Lo ricordava benissimo, la loro compagna Hana era rimasta a casa perchè non si sentiva troppo bene ma Raijin aveva voluto accettare la missione comunque, era entusiasta e sperava di incontrare qualche fuorilegge per fare sfoggio delle arti ninja, era molto capace nel combattimento, ma Shion confidava in altro, non era mai stato portato per le battaglie, era così per indole, riservato, taciturno e poco capace nei lavori pratici. Alla fine Raijin era molto annoiato, aveva scortato il carro per un giorno intero. Tuttavia poco prima di arrivare a destinazione il cavallo si sbizzarrì e deviò il proprio corso verso la foresta. Raijin pensò a salvare il mercante, Shion tentò in ogni modo di fermare il cavallo e salvare la merce e non fece in tempo a scendere giù prima che il cavallo cadesse dentro il burrone con tutto il chiosco. Volò per diversi metri e quando lo recuperarono, gli arti inferiori erano irrimediabilmente paralizzati. Raijin comunque non lo abbandonò, così come Hana, che in qualche modo si imputò quello che era successo per essere rimasta a casa, entrambi si recavano spesso da Shion per tenergli compagnia quando non erano impegnati in qualche missione ninja. Shion soffrì molto dell'accaduto, non riusciva a capacitarsi del proprio handicap. Poi dopo 4 anni si presentò quell'uomo, il "dottore". Disse che era venuto a conoscenza della situazione di Shion e che aveva un modo per curarlo. Il ragazzo pur di tornare a muoversi avrebbe accettato qualsiasi cosa e così si sottopose all'operazione e adesso che la convalescenza era finita, era riuscito a tornare a muoversi anche se con qualche difficoltà.
Con l'aiuto del suo vecchio maestro, Sochimaru, si riabilitò non solo nel movimento ma anche nelle tecniche ninja. Ogni giorno si recava nella foresta per allenarsi.
Un giorno ci andò insieme a Raijin.
- Trovo eccezionale che tu abbia recuperato la capacità di muoverti in così poco tempo.
- Già e non hai ancora visto tutto, ora ti mostro cosa sono diventato capace di fare.
Shion concentrò l'energie nella gamba in cui il dottore aveva iniettato la cura e poggiando le mani a terra riuscì con un solo calcio riuscì a tranciare in due un albero senza troppo sforzo.
- Come diavolo ci sei riuscito? - Raijin apparve stupefatto
- Non lo so, quel dottore non solo sembra avermi curato, in un certo senso mi ha anche reso più forte.
- E tutto questo senza un pagamento, pazzesco, trattamento completo. Dovremmo farlo presente a Sochimaru, presto potrai tornare a svolgere missioni per il villaggio, non sei contento?
- No, non dire niente al sensei. Stavo pensando di tenermi questa cosa per me. - Un silenzio agghiacciante scese nella foresta.
- Cosa intendi?
- Stavo pensando di andarmene da qui.
- Stai scherzando, vero?
- No no, dico seriamente, insomma il villaggio, le gerarchie..se qualcuno è riuscito a donarmi un simile potere vuol dire che fuori dalle mura di Konoha c'è molto più di questo. Pensaci, Raijin, qui dentro siamo limitati, sono rimasto incollato per 4 anni a una stupida sedia e nessuno qui dentro ha potuto fare niente e invece uno sconosciuto mi ha curato in maniera del tutto gratuita ed efficace, qui dentro non c'è posto per chi ha vere potenzialità come te e me.
- Non ti avevo mai sentito parlare così - Raijin era quasi terrorizzato dai discorsi dell'amico, aveva una scintilla negli occhi che non aveva mai visto prima.
- Fuggiamo, domani sera, alle porte del villaggio - si poteva avvertire un certo entusiasmo nella voce di Shion.
- E dove vorresti andare?
- Vorrei imbarcarmi su qualche nave, esplorare il mondo, conoscere il vero potere.
- Shion, stai delirando.
- Sei tu che non capisci, vuoi rimanere tutta la vita a svolgere stupidi missioni per l'hokage? Fai pure, io me ne vado, l'appuntamento è ancora valido.
Detto ciò, Shion scomparve tra le ombre della foresta. Raijin rimase immobile tra gli alberi, quel ragazzo non era lo stesso che aveva conosciuto per tutti quegli anni, ma in fondo le parole che erano uscite fuori dalla sua bocca non erano così false. Forse avrebbe dovuto realmente incontrarsi con lui la sera successiva. No, assolutamente no, lui voleva ancora diventare Hokage per proteggere i più deboli e Shion ... il ragazzo stava impazzendo, forse si trattava dell'aver recuperato l'uso delle gambe o di ciò che il dottore gli aveva iniettato, non poteva saperlo. Da solo non era riuscito a far ragionare il ragazzo e forse era il caso di avvertire Hana e il sensei Sochimaru.





 
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view post Posted on 15/7/2012, 19:45

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La notte porta con sè i consigli che il giorno non riesce a darti, tutte le idee della notte sembrano geniali fino a quando il giorno non le pone sotto una nuova e più razionale luce.

Quella notta sarebbe stata la notte in cui Shion, ninja di konoha, avrebbe buttato al vento tutta la sua vita all'interno del villaggio, avrebbe tradito genitori, parenti e amici, compagni di squadra e Hokage, per intraprendere l'avventura fuori dai confini della terra del fuoco, nella più totale libertà... o quasi.

Sebbene sei perfettamente a conoscenza del fatto che Raijin non potrà mai accettare il tuo invito, lo aspetti vicino ad un varco nelle mura del villaggio nascosto da rovi e cespugli che tu stesso avevi preparato. In cuor tuo speri ancora che il tuo amico ti segua, così da poter condividere assieme quello che però è solamente la tua di ambizione. Mentre la luce della luna viene offuscata da lievi nubi, ecco che un rumore di arbusti accompagna l'arrivo di Raijin. Il suo volto è serio come poche volte nella sua vita e ti osserva.

- Sei dunque deciso a farlo sul serio.... Shion

Gli attimi rallentano, riesci quasi a sentire lo scandirsi dei secondi nell'aria. E' la tua ultima occasione per parlare con il tuo amico da eguali compagni del villaggio della foglia, puoi tentare di convincerlo ancora una volta a seguirti o fornigli una spiegazione plausibile di ciò che stai per fare.



Ok Baku, come motivazioni ci sta. Ma il tuo pg è rimasto nel villaggio per tanto tempo, possibile che nulla riesca a farti cambiare idea? raijin cerca di appigliarsi a qualunque cosa pur di farti desistere e tu cerchi di portarlo con te, appena sei sul punto di andartene fermati, che intervengo io.
 
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Baku
view post Posted on 16/7/2012, 14:04




Anima Nera


Quella notte Shion era tornato senza troppe preoccupazioni nella sua dimora entro i confini di Konoha, la vecchia casupola di campagna dove era stato curato l'aveva abbandonata ormai da qualche giorno. Non aveva paura che Raijin potesse informare gli altri delle sue intenzioni, si conoscevano ormai da anni e l'amico gli aveva sempre voluto bene, non avrebbe operato in contrasto alle sue intenzioni.
Bevve un bicchiere di acqua gelida e passò una notte tranquilla nel suo candido letto. Quella notte fece uno strano sogno, forse un ricordo di quando era bambino: si trovava nella foresta e intorno a lui tutto era oscuro, all'improvviso sbucava dalla foresta un enorme lupo che gli addentava la gamba con le proprie fauci. I contorni del sogno sfumarono in un grido di dolore che lo svegliò, era la gamba, il sangue gli stava ribollendo dentro le vene. Scoprì le coperte e vide che tutte le vene si erano tinte di nero e adesso la gamba aveva un colore grigiastro che sapeva quasi di marcio. Tentò di alzarsi dal letto ma non riusciva a muoverla e così strisciò per pochi metri trascinandosela dietro prima di svenire. Quando si svegliò si trovava dentro il letto, erano le 5 del mattino, si guardò la gamba con terrore ma non era rimasto nessun segno dei dolori della notte. Si era forse immaginato tutto? Un sogno dentro al sogno, la ipotizzò così, anche se dentro di sè sapeva che non era così. Prese inconsciamente atto che quello che il misterioso dottore gli aveva iniettato non era vero potere, era un sangue marcio, decadente quello che gli scorreva dentro le vene, il sangue di una dinastia che l'alzare inutilmente il capo contro il mondo l'aveva portata all'estinzione. Erano cose che sentiva dentro di sè, ma che non poteva accettare al livello del conscio, in tal caso tutte le speranze di fuga sarebbero sfumate insieme con il desiderio di potere. Aprì la finestra. Aveva vissuto a lungo nel villaggio della foglia e quando era piccolo amava guardare gli altri bambini che si divertivano alle altalene del parco di fronte casa sua. Non era mai stato un tipo socievole ma quando aveva nove anni un giorno c'erano dei bambini che stavano giocando a fare i ninja e i pirati che combattevano su di una nave (che loro avevano improvvisato come un pezzo di legno, largo qualche metro sul quale saltavano qua e la) e Shion li stava guardando, muto. Amava divertirsi così. Fu allora che uno dei ragazzini gli si avvicinò e disse "Perchè non vieni a giocare anche tu? Vogliono fare tutti i cattivi e così sono rimasto soltanto io con i buoni." Shion non rispose ma il bambino gli sorrise e gli tese la mano.
- Mi chiamo Kategetsu Honda, ma tutti mi chiamano Raijin.
- Sh..Shion - gli afferrò la mano e si alzò insieme a lui.
- Allora giochi, evviva! - Raijin era fuggito a combattere contro gli altri ragazzini.
Era così che si erano conosciuti e adesso che Shion ci ripensava un sorriso si delineava dolcemente sul suo volto, non si era mai divertito tanto come quel giorno, presto il sorriso si trasformò in ironico, era quasi paradossale che si fossero conosciuti in una situazione del genere. Uscì fuori di casa per andare nella foresta ad allenarsi. Adesso alla luce del giorno, tutti i pensieri che aveva meditato la notte prima si facevano sempre più futili. Raijin non avrebbe mai potuto seguirlo in una simile impresa, lui desiderava diventare Hokage per proteggere i più deboli come aveva fatto finora con Shion. Ma era anche vero che se prima era debole, adesso era capace e tutto questo grazie al potere che un uomo sconosciuto gli aveva donato. Se qualcuno andava a spasso con una simile capacità, la capacità di far tornare validi gli invalidi, doveva essere vero che al di fuori del villaggio esistessero poteri che andavano al di là di ogni immaginazione. Una volta quando la sua età era più tenera, il maestro dell'accademia aveva accennato a leggendari frutti che donavano capacità straordinarie a coloro che li ingerivano. Al tempo pensava che fosse soltanto un'altra delle leggende e delle storie che si raccontano, ce ne erano molti all'interno del villaggio. Ma adesso perchè non provare? Le possibilità infinite che si erano aperte nella sua vita erano così tanto che optare per rimanere rinchiusi nel villaggio era pura follia. Si, scappare era la cosa migliore, non lo faceva per un atto egoistico, o almeno così si diceva, ma il villaggio non permetteva a quelli capaci come lui e Raijin di riuscire, di poter sfruttare al massimo le loro potenzialità. Rajin, forse non ora, ma un giorno se lo sarebbe meritato sicuramente di diventare Hokage e forse anche qualcosa di più ma le gerarchie sono il male della società e lo avrebbero lasciato per tutta la vita incatenato a una posizione non superiore di quella del sensei Sochimaru. Si guardò attorno, mentre questi pensieri si rimescolavano nella sua testa, aveva già fatto cadere 3 alberi, un mese prima era costretto a una sedia. Quella notte se Raijin si fosse presentato ai cancelli della città sarebbero fuggiti insieme, non poteva desiderare nulla di più, se così non fosse stato, sarebbe fuggito da solo e un giorno sarebbe tornato per mostrargli che ciò che gli aveva detto era vero. Era il tramonto, tornò a casa e fece gli ultimi preparativi. Si rimise la fascetta con il simbolo di Konoha sulla testa, prese una veste e una cappa che gli coprisse il volto una volta uscito dal villaggio e li mise dentro una sacca; infine aprì il piccolo scrigno che sua madre gli aveva lasciato in eredità e prese i tarocchi. Erano tarocchi speciali, per un totale di 20, sopra vi erano impresse a tinte fosche le figure tipiche di quelle carte, come se non bastasse non erano incise sulla carta ma sull'avorio, così lavorato da risultare tagliente. Dicevano che sua madre riuscisse a leggere il futuro con quelle carte, lui non aveva mai creduto nella sorte, no non era un superstizioso ma stranamente diede un veloce mischiata al mazzo e dispose tre carte coperte di fronte a lui sul tavolo. Scoprì la prima carta, il passato, e la figura che ne riuscì fu quella dell'impiccato. La seconda, il presente, rivelò il Matto, un giullare che fugge da un cane che lo rincorre lacerandogli i vestiti. Infine scoprì l'ultima, la carta del futuro, e aveva impressa la figura di un uomo che sedeva su un trono con le gambe incrociate e uno scettro nella mano destra, l'imperatore, simbolo di potere terreno, non aveva dubbi ormai. Uscì di casa, fuori c'era la luna piena, e si diresse alle porte del cancello. Shion camminava a passo lento, ogni passo che compieva lo separava dal suo villaggio natale, vi era affezionato ma nessuno poteva capire cosa provava realmente in quel momento, se qualcuno avesse voluto avrebbe dovuto rimanere senza l'uso del proprio corpo in un villaggio dove l'allenamento fisico contava più di qualsiasi altra cosa. Arrivò di fronte ai cancelli. Si voltò, le nubi stavano coprendo la luna e adesso ciò che se ne poteva scorgere era soltanto la metà. La mezzaluna, era così che si sentiva anche lui, dilaniato per metà dalla luce e nell'altra metà immerso nelle tenebre. Ecco che il rumore di arbusti accompagnava l'arrivo di una figura, non c'erano dubbi, si trattava di Rajin. Shion sorrise, era felicissimo. In quel momento capì che voleva veramente andarsene di lì, adesso non si lasciava indietro veramente niente. Ma il volto di Raijin era serio quanto non l'aveva mai visto. Da fin quando ne aveva ricordo l'amico non aveva mai abbandonato il sorriso, anche nei momenti più duri, anche quando Shion si ritrovò immobilizzato anni addietro lui aveva sempre una battuta pronta, qualcosa che potesse far sorridere tutti. E in quel momento, il sorriso del bambino di nove anni che gli porgeva la mano per chiedergli di giocare insieme, non c'era più. Guardò Shion, il suo sguardo mirava alla parte più profonda della psiche del compagno, quella che non puoi vedere, può soltanto chi ti è stato amico per così tanto tempo.
- Sei dunque deciso a farlo sul serio.... Shion
L'amico non rispose, adesso si era fatto serio anche lui, annuì con un semplice gesto del capo, fermo, deciso. Un silenzio tombale calò nel villaggio, tutto ciò che si poteva sentire era il tintinnio dei campanellini appesi alle porte di alcune botteghe del villaggio e il frusciare del vento che li accompagnava dolcemente. I capelli di Shion furono mossi dal vento e in quel momento Raijin notò che avevano davvero il colore della luna che ora stava per essere completamente coperta dalle nuvole.
- Raijin, vieni con me
- Ma perchè?
- Perchè cosa? mi sembra di avertelo già spiegato.
- Perchè vuoi distruggere tutto.
Shion non rispose, abbassò lo sguardo, si riaggiustò lentamente i capelli e tornò a guardare l'amico.
- Oggi ho ripensato a quando ci siamo incontrati, ti ricordi, avevamo nove anni, tu stavi giocando insieme con gli altri ragazzi e mi hai detto " vogliono fare tutti i cattivi e così sono rimasto soltanto io con i buoni" e allora venni a giocare insieme a te. Non mi sono mai divertito come quel giorno. - Shion si fermò per qualche istante come se la sua mente fosse volata ad altri tempi, c'era la tenerezza del bambino nei suoi occhi, poi continuò - Era proprio così, ed è così, noi uomini non siamo nati per essere ancorati a un villaggio, non è questione di buoni o cattivi ma allora quando eravamo bambini non potevamo capirlo, c'è bisogno di libertà, non di stupide leggi.
- Ma Shion, allora giocasti insieme a me e non solo trovasti un motivo per combattere, hai trovato un amico. Non è detto che perchè tutti lasciano una causa, per questa non si debba più combattere. Forse hai ragione tu, i buoni e i cattivi non esistono, ma esiste sicuramente ciò che è giusto e ciò che non lo è, e io sono fortemente convinto che combattere per questo villaggio, combattere per coloro a cui tengo, combattere per te, sia la cosa giusta.
- Raijin, amorevole idealista, c'è altro per cui vivere, non puoi continuare a sognare qui tra le mura di uno stupido villaggio.
- Non te ne andare Shion...
- È il mio compito, nei tuoi confronti, nei miei e in fondo anche nei confronti di Konoha. Ma tu non puoi capire, nessuno mi può capire. Seguimi o rimani per sempre nella tua mediocrità, addio Raijin.
Detto ciò, Shion si voltò verso i cancelli del villaggio. Una parte di lui gli implorava di tornare indietro di non fare altri passi in avanti ma la nuova determinazione che aveva maturato in quel periodo spinse la gamba destra in avanti verso il suo futuro, la libertà e il potere. Pianse. Non fu che una lacrima fantasma che non bagnò il terreno. Pianse ma non fisicamente, pianse con lo spirito.



 
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view post Posted on 16/7/2012, 15:42

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- Non mi lasci altra scelta .... amico mio

Parole sussurrate, quasi con rassegnazione da parte di Raijin che portò un braccio verso l'alto lanciando una bomba flash. Il piccolo ordigno, generò un lampo visibile anche a distanze molto elevate che non ci mise molto ad allarmare chi di dovere. Raijin aveva avvisato l'Hokage di ciò che Shion stava per fare, aveva avuto il permesso di compiere un ultimo tentativo di convincimento ma in caso contrario aveva avuto ordine di dare il segnale, che avrebbe significato l'attacco diretto del "traditore" da parte delle squadre inseguitrici.

anbu

Una ventina di shinobi dell'accademia comparvero dai cespugli mentre all'inseguimento si lanciarono due anbu in divisa. Shion aveva due soluzioni: arrendersi e scontare la sua pena o tentare il tutto per tutto per fuggire.

Inaspettatamente, la cenera della bomba flash lanciata da Raijin ci mise molto più tempo a diradarsi, oscurando la vista dei shinobi meno esperti che barcollarono nel buio prima di poter capire da che parte inseguire il nemico. Gli anbu invece non si fecero distrarre da un simile trucco, anzi, fuoriuscirono dalla nube a tutta velocità bruciando in pochi attimi la distanza che li separava dall'inseguito.

- Ho dovuto compiere il mio dovere, Shion, ma non sono riuscito a tradirti del tutto. Questo diversivo è tutto ciò che posso fare per aiutarti ... addio fratello.

I due anbu tirarono su le maniche delle loro lunghe vesti, avevate ormai tutti e tre oltrepassato il tunnel che vi ha portato oltre le mura del villaggio della foglia gungendo dunque nella fitta boscaglia che porta fino alla zone più incontaminate della regione del fuoco. I ninja delle squadre speciali sono armati di tutto punto, tanto da scoprire dei lancia-spiedi con cui ti bombardano incessantemente, ogni attimo di tentennamento può esserti fatale, perfino il voltarti ti lascerebbe raggiungere.


Come preannunciato, i fogliosi non ti lasceranno andare via facilmente. Raijin ha chiamato i rinforzi ma ti ha dato un ultima possibilità di fuga rallentando i ninja più deboli compromettendo il funzionamento del flash usato per dare il segnale. Ora alle tue calcagna ci sono due anbu della squadra di inseguitori, armati di tutto punto che hanno lo scopo di catturarti vivo. Ti spranao centinaia e centinaia di spiedi con delle armi semi-automatiche con lo scopo di ferirti e raggiungerti. Ti ricordo che non hai ancora ingerito il frutto, valuta bene come agire. L'ambiente che ti circonda è quello di una fittissima foresta con scarsa illuminazione dato che è notte inoltrata. A te la mossa.
 
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Baku
view post Posted on 19/7/2012, 09:44




Anima Nera


- Non mi lasci altra scelta...amico mio
le parole di Raijin risuonarono nella mente di Shion che si stava allontanando con estrema tristezza. Il traditore flettè tutti i muscoli, era incredulo che l'amico potesse reagire. A quelle parole Raijin sollevò la mano destra in un pugno aperto, rilasciò una bomba flash che esplose a mezz'aria e creò una luce talmente forte che Shion vide prima la propria ombra proiettarsi sul terreno e poi il bianco circondarlo completamente. Il flash durò un istante ma una bomba simile era un'evidente segnale preconcordato con il resto del villaggio della foglia. Shion potè sentire gli arbusti intorno a loro muoversi e fuoriuscire shinobi della foglia tutti intorno a loro. La sua mente si fermò un'istante, dietro di lui c'era Raijin, gli voleva ancora bene ma non poteva credere che lo avesse fatto davvero, era a questo che ti portava la permanenza nel villaggio? Non riuscire più a capire il giusto e lo sbagliato a diritto di stupide leggi. Sentì che adesso era veramente nei guai, non c'era la minima speranza di fronteggiare un villaggio intero che cercava di trattenerlo entro i suoi confini. Sarebbe stato catturato e avrebbe passato diversi giorni dentro le mura di una qualche prigione del paese del fuoco prima di essere riabilitato all'arte ninja e reintegrato senza nessuna speranza di fuga futura. No, no non poteva andare così, Shion sentiva di avere un compito, il compito di liberare il mondo da quelle stupide convenzioni, il compito di portare un bene maggiore, il compito di dimostrare che il villaggio si fondava soltanto su elementi di ipocrisia, era solo un sistema che produceva entrate e vantaggi grazie all'uso dei propri ninja che sfruttava per le missioni più disparate. La bomba era appena esplosa e la mente di Shion era un vortice di pensieri, intorno a lui le ceneri della bomba flash erano ancora nell'aria. Notò con stupore che non era normale, doveva trattarsi di una bomba flash difettosa, aveva emanato una quantità di cenere in eccesso e come se non bastasse questa aveva creato una sorte di nube che ora oscurava la vista e lo nascondeva alla vista degli altri shinobi come una coltre materna. Non pensò, l'unica occasione di fuga che aveva era quella, si lanciò a grandissima velocità verso il tunnel che aveva predefinito per la sua fuga. La sua mente, grazie al sangue nero che gli scorreva nelle vene aveva raggiunto livelli superiori di pensiero, non fu un problema calcolare esattamente la distanza che lo separava dal tunnel e ricercarne l'esatta locazione. Questo era nascosto sotto un mucchio di cespugli non molto lontano dalle mura, scostando il cespuglio che poteva essere facilmente smosso, si scopriva una botola che portava a un passaggio buio. Era un passaggio conosciuto nel passato dai ninja più esperti della foglia che lo avevano progettato per le situazioni di emergenza.
- Ho dovuto compiere il mio dovere, Shion, ma non sono riuscito a tradirti del tutto. Questo diversivo è tutto ciò che posso fare per aiutarti ... addio fratello. - Le parole di Raijin furono sussurrate e con ogni probabilità nessuno fu capace di sentirle ma in qualche modo fu proprio in quell'istante che Shion correndo dentro il tunnel si capacitò di ciò che era accaduto. L'amico si era trovato in qualche modo costretto a informare il villaggio della sua volontà di fuggire ma allo stesso momento aveva conservato il proprio sentimento di amicizia e affetto che lo legava a Shion. Dunque non era stato capace di lanciare il semplice segnale perchè gli shinobi fossero informati della sua deliberazione finale. Raijin era simile a lui, entrambi erano due anime scisse tra due realtà differenti, ciò che cambiava tra i due era che in Raijin la volontà di vivere in libertà non era così forte come in Shion che ora più che mai fuggiva come una gazzella braccata dal leone. Era costretto a fuggire perchè non aveva altra scelta, pensò che un giorno sarebbe tornato lui a cacciarli, stupidi ninja, un giorno lui avrebbe conquistato il villaggio di Konoha e avrebbe reso tutti quanti liberi di fare ciò che ritenevano più opportuno, niente più regole, non più finzioni, solo libertà. Il tunnel si schiuse nella foresta, a qualche metro di distanza dalle mura di Konoha. Sebbene quello fosse un momento che aveva sognato a lungo negli ultimi mesi non lo trovò così gratificante come se lo era immaginato. Fece qualche passo nella foresta, sentì qualcosa muoversi dietro di sè. Si voltò, due anbu della foglia stavano di fronte a lui con inquietante rigidezza. Il ragazzo riprese a correre, portò qualche scatto in avanti. I due anbu erano più veloci di lui e stavano bruciando le distanze in breve tempo. Quando si trovarono a non più di 20 metri Shion sentì una puntura sulla schiena, come se un ago vi si fosse conficcato. Immediatamente fu seguita da altre quattro. Mentre correva il ragazzo portò una mano dietro la schiena e ne estrasse uno degli spiedi. L'estrazione fu leggermente più dolorosa di quando lo spiedi si era conficcato nella schiena. Era un ago di metallo, i due anbu dovevano essere dotati di lancia-spiedi, utensili automatici capaci di lanciare una grandissima quantità di quegli aghi. Shion ne conosceva a malapena il funzionamento non avendone mai visto uno in azione ed essendogli soltanto stato spiegato il funzionamento di quest'arma durante gli anni all'accademia. Altri spiedi partirono nella direzione di Shion, stavolta provenivano dall'altro anbu, questi non miravano a colpirlo bensì lo sfiorarono aprendogli ferite sulle spalle e sugli arti. - Porca puttana - Shion cercò di estrarne altri di spiedi ma si accorse subito che non conveniva, subito i due anbu lanciavano altri spiedi e le scariche si facevano sempre più frequenti. Alcuni spiedi gli si conficcarono nella gamba sinistra, correre iniziò a diventare ancora più difficile. Iniziò a schivare le ondate di spiedi cambiando direzione e svoltando dietro gli alberi sulle cortecce dei quali gli spiedi si conficcavano. Tuttavia i due anbu lo stavano per raggiungere, adesso la distanza era minima e a una prossima svolta avrebbero potuto tagliargli la strada e bloccarne la fuga con uno scontro diretto. Mentre correva veloce Shion impastò il chakra nella gamba destra, il sangue nero dentro quelle vene ribolliva come non mai. Spiccò un salto in aria e distrusse con quello la corteccia di un albero che cadde alle sue spalle. Pochi metri più avanti fece lo stesso con un altro albero. Sarebbe forse bastato a rallentare l'inseguimento dei due anbu? Era pieno di ferite sulle parti più esterne del corpo, erano tagli superficiali ma bruciavano. Prese la direzione alla propria sinistra sperando di seminarli.
Chakra:8/10
CITAZIONE
Chakra Utilizzato: 2 (Life Return: medio nella gamba)





Edited by Baku - 19/7/2012, 14:01
 
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view post Posted on 24/7/2012, 16:06

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Come il gatto con il topo, i due membri della squadra speciale di Konoha inseguivano Shion attraverso quella fitta foresta. Non vi era luce se non quella della luna, leggermnete oscurata dalle nubi che sembravano affollare quel cielo nero come la pece. Il ragazzo non aveva ideato alcun piano di fuga che prevedesse un inseguimento e questo gli costò caor, in quanto iniziò a fare i conti con la sua decisione. Il villaggio non era una roccaforte, chi vi abitava era libero di viaggiare, a patto che lo facesso secondo le regole imposte. Ogni shinobi sa che il suo corpo contiene informazioni che potrebbero esere utilizzate contro il villaggio stesso, pertanto il tradimento non poteva essere contemplato.

La battaglia per ora si svolgeva a debita distanza, armati di lanciaspiedi, i due Anbu, colpirono Shion in vari punto mirando sensibilmente alle sue capacità i muoversi. Il ragazzo cercò di rallentare la loro cora, lasciando che tronconi d'alber, tranciati con la mera forza fisica, andassero a colpire gli inseguitori. L'idea era molto elementare, ma distolse l'attenzione di uno dei due ninja, che parve essere colpito dal secondo ammasso di legname, perdendosi nel sottobosco. Shion svoltò a sinistra, ma il secondo dei due non lo perse di vista e anzi, mosse una controoffensiva.

- Doton !

Componendo un seal, l'Anbu fece tremare la terra. Approfittando che Shion si trovasse a mezz'aria, tra un salto e l'altro, fece issare proprio davanti al ragazzo una immensa parete di roccia. Questa avrebbe letteralmente braccato il fuggiasco che avrebbe dovuto cambiare i suooi piani. Sarebbe stato in quel preciso momento che l'inseguitore, scattando, avrebbe attaccato direttamente. Il suo braccio si sarebbe tramutato in terra scagliandosi con un poderoso pugno che, se fosse andato a segno, avrebbe rotto ben più di un osso al neomikenin. Di certo non aveva a che fare con un pivellino.

La tua tattica per rallentare i ninja inseguitori sembra avere successo, perdi di vista uno dei due anbu e quello che invece ti resta alle calcagne innalza una parete di 30 metri per rallentarti (La tecnica del capovolgimento terrestre). Dopo si scaglia a velocità inaudita contro di te, se ti becca son cazzi, manco a dirlo. Sul 1vs1 siamo di fronte ad uno studente (neanche genin) che affronta un Anbu, ciò dovrebbe rendere l'idea del dislivello, quindi dovrai cercare di colmare ciò che ti manca con una buona strategia. Vediamo che combini.

Una premessa. Il fatto che tu non vada mai a capo, lasciando che tutti i post si leggano come un lungo e interminabile periodo, è si bello da vedere, perchè lasica un senso di ordine, ma a rileggerlo si fa fatica. Fa un uso più corretto della punteggiatura che anche questo fa valutazione.
 
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Baku
view post Posted on 24/7/2012, 19:02




Anima Nera


I due alberi caddero alle spalle di Shion.
Il ragazzo non rallentò la propria corsa, nè si voltò per vedere se il suo piano aveva avuto successo, era ben cosciente che ogni secondo di smarrimento avrebbe potuto rivelarsi fatale, doveva mirare dritto all'uscita di quella sconfinata foresta che costituiva il paese del fuoco.
I rumori alle sue spalle si fecero meno intensi, uno dei due anbu doveva essere stato rallentato in qualche maniera dagli alberi che aveva tranciato grazie al sangue nero che il dottore gli aveva impiantato nella gamba destra, anche adesso durante la corsa poteva sentirlo pulsare con animosità all'interno dell'arto.
Quando constatò il successo parziale del suo piano un sorriso beffardo si dipinse sul suo volto. Se prima aveva avuto un momento di serio scoraggiamento, ora sentiva di potercela fare, il villaggio non lo avrebbe riavuto indietro. Continuava a scattare con l'ausilio della gamba destra molto più velocemente di quanto avesse mai fatto in tutta la sua vita. Fu proprio durante uno degli scatti che l'anbu gridò:
- Doton!
Subito Shion vide la terra tremare sotto il suo corpo, l'anbu dietro di lui aveva composto un sigillo che lui non avrebbe potuto vedere e un muro di terra innalzò di fronte a lui. Era un muro alto ben 30 metri e largo abbastanza da non poter permettere a Shion di raggirarlo, in particolar modo durante uno scatto. Era di colore marrone scuro come il terreno del paese del fuoco che aveva una buona componente di humus a nutrirlo in continuazione.
Il primo istinto fu quello di sferrare un calcio contro l'enorme parete, ma il muro si alzò con molta più celerità di quanto fosse il tempo di reazione di un genin e Shion andò a sbattervi contro con un grande tonfo.
In quel momento capì che l'anbu era più esperto di lui, il fatto di averne rallentato uno era del tutto accidentale, egli stesso non avrebbe mai pensato di servirsi di una tecnica simile per fermare l'avanzata di un fuggitivo.
Cadde a terra, la testa gli faceva male, e fu questione di poco meno di due secondi che vide l'anbu arrivare di fronte a lui pronto a scagliare un pugno in cui aveva concentrato il proprio chakra. Il pugno dell'anbu si era ricoperto come di una crosta di roccia che lo ingigantiva ed era sicuramente capace di fracassare le ossa di un avversario senza troppi scrupoli.
Shion riconobbe che il grande fervore con cui non avrebbe voluto farsi prendere dal villaggio era forse scomparso in quel lasso di tempo in cui era riuscito ad atterrare uno dei due anbu, forse a motivo dell'estrema soddisfazione che gli portò il fatto di aver letteralmente "fregato" un anbu, lui ragazzo della foglia dotato di non più di un addestramento nell'accademia ninja.
Perchè gli anbu ci tenevano tanto a riportarlo entro i confini del villaggio, perchè i ninja non potevano essere liberi di slegarsi dal proprio villaggio per sempre? Era inutile dire che un sistema complesso come quello dei vari villaggi poteva essere annientato con maggiore facilità da chi li conosceva con dimistichezza. Ma Shion non voleva distruggere il villaggio, lui voleva soltanto essere libero, trovare un potere maggiore che il villaggio gli impediva di cercare. Voleva il potere, maggiore potere, e forse neanche se ne rendeva conto. Covava forse all'interno del proprio cuore un rancore verso il villaggio maggiore di quanto potesse immaginare. Si, probabilmente gli anbu avevano capito prima di lui quanto poteva essere pericoloso nei fatti e adesso quel tizio con una maschera da animale stava per riportarlo a casa e ne avrebbe dovuto subire le conseguenze più atroci.
In quel momento ripensò a Raijin, lui sarebbe diventato Hokage, ne era sicuro; proprio per questo motivo Shion doveva dimostrargli che c'era altro al di là del villaggio. Raijin non era un ipocrita e una volta che Shion fosse tornato avrebbe certamente capito: loro due insieme avrebbero potuto cambiare il sistema atroce che smorzava la libertà dei ninja.
Un momento prima che l'anbu lo colpisse incrociò le mani in un sigillo. Il pugno dell'anbu sembrò colpirlo e alzò un polverone che a vederlo da lontano si sarebbe potuto dire che le ossa rotte erano state ben più di una. Ma ciò che si ruppe realmente fu il tronco di un albero che si trovava a non molta distanza da dove l'anbu aveva portato il colpo. A circa 10 metri, il genin, che oltrettutto iniziava ad avvertire segni sinceri di stanchezza, era in piedi, non sapeva quanto avrebbe impiegato l'anbu a localizzarlo, non gli importava, sempre con grandi scatti portati con la gamba destra iniziò a fuggire nuovamente, stavolta senza cambiare spesso direzione. Doveva andare sempre dritto e fare affidamento su quei pochi secondi in cui l'anbu si sarebbe voltato tutt' intorno per cercare di individuare la propria preda. Sarebbero stati quelli i secondi in cui confidava di ottenere un gran vantaggio sulla distanza. Correva, più veloce che poteva, respirava a bocca aperta e i polmoni caricavano ossigeno a gran fiato.
Chakra:7/10
CITAZIONE
Chakra Utilizzato: >Tecnica della sostituzione





Edited by Baku - 26/7/2012, 11:29
 
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view post Posted on 7/8/2012, 05:17

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La tecnica della sostituzione, il primo rudimento di un ninja, ninjutsu basilare per ottenere il diploma all'accademia ninja. Una tecnica relativamente semplice, in grado di salvarti dalle situazioni più critiche se eseguita correttamente. Quello che Shion ignorava, però, era che l'Anbu che aveva di fronte non era affatto un novizio o un ninja sprovveduto. Il movimento rapido generato con il chakra per eseguire la sostituzione poteva essere una lama a doppio taglio, infatti sebbene permettesse di eludere la maggior parte delle offensive, metteva l'utilizzatore nella condizione di non potersi accorgere chiaramente di ciò che accade intorno mentre si è in movimento.

- PRESO !

Quattro nocche piantate direttamente sullo zigomo. Non appena Shion riprese la corsa dopo la sostituzione, il secondo dei ninja inseguitori , dato per sconfitto, si palesò dinanzi al fuggiasco tagliandogli la strada, opponendo un semplice ma allo stesso tempo efficace pugno dritto al muso. L'effetto? Il ragazzo sarebbe stato scaraventato ad almeno una decina di metri di distanza, trovandosi poi a metà strada tra i due Anbu che gli chiudevano le uniche due vie di fuga. Intanto le tracce di rami tranciati permetteva ai rinforzi, rallentati da Raijin, di sopraggiungere. Combattere, non restava che combattere.



Premetto che non sono un fan del kawarimi, mi sono permesso un po di autoconclusivismo per metterti di fronte ad una scena specifica, che poi era quella che volevo gia al precedente post, ma fa niente. Sei con i due anbu, non ti resta che combattere. Non voglio che tu fugga, voglio che elabori una strategia decente per fronteggiarli, sei in netto svantaggio, è come se fronteggiassi due nere quindi non pretendo che tu vinca, voglio solo vedere cosa riesci a metter su, vendi cara la pelle insomma. Dai che mi sono portato l'iPad in vacanza cosi posso continuare a seguirti, gi chiedo anticipatamente scusa per alcuni errori di battitura ma la mia scrittura veloce fa a pugni con il touch.
 
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